Il gol, questo sconosciuto: la crisi realizzativa rossonera è nata a fine ottobre

Quattro gare senza segnare, tre punti conquistati contro Torino, Bologna, Fiorentina e Frosinone, un poker di partite che, se vinte, avrebbero potuto involare il Milan verso il traguardo Champions. Un obiettivo che, classifica alla mano, sarebbe ancora raggiungibile, ma la strada intrapresa non può alimentare alcuna tipologia di ottimismo. I rossoneri faticano a creare occasioni, falliscono le poche chances materializzate e rischiano addirittura di subire gol. L'unica nota lieta del 26 dicembre è Gigio Donnarumma, tornato su livelli incredibili. Ma se il portiere è il migliore in campo dei rossoneri, dopo uno 0-0 a Frosinone, è impossibile non parlare di crisi.
LA CRISI DEL PIPITA - L'anemia realizzativa del Milan non può più essere un caso ed è diventato un problema serio. Higuain non segna da Milan-Sampdoria, datata 28 ottobre, una vita fa. Il Pipita doveva essere l'uomo della provvidenza in casa rossonera ma è entrato in un tunnel oscuro dopo il famigeratissimo Milan-Juventus. La rete fallita nel finale al Benito Stirpe dimostra come l'ex bianconero non sia tranquillo, quasi smarrito. Anche Cutrone sta sbagliando diverse occasioni importanti, ma gettare la croce sul classe '98 sarebbe alquanto erroneo ed ingeneroso. Il numero 63 avrebbe dovuto disputare una stagione tranquilla alla "rilassante" ombra di Higuain, senza troppe responsabilità. Nessuno poteva aspettarsi che l'argentino avesse scioperato dal gol per due mesi.
SOLO SEI GOL DAL DOPPIO INFORTUNIO - Adesso a traballare è la panchina di Gattuso, il quale, dopo mesi di rattoppi ed adattamenti, sta pagando dazio con gli interessi. Dal doppio infortunio di Biglia e Bonaventura, il Milan ha segnato soltanto sei reti in Serie A, due delle quali firmate dal miracoloso Alessio Romagnoli. La difficoltà a costruire azioni da gol è palpabile, diventando sempre più evidente col passare delle partite. Tuttavia, nonostante le assenze, i rossoneri avrebbero comunque dovuto fare meglio in queste ultime partite. E qui il tecnico rossonero non può non essere tra i responsabili. A prescindere dall'allenatore, tuttavia, è chiaro come il sole che, senza un paio di innesti di valore a centrocampo, questa squadra potrebbe al massimo competere per un piazzamento Europa League.

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