Il Milan ha bisogno del suo brasiliano atipico: Paquetá deve essere il faro del centrocampo

Il Milan ha bisogno del suo brasiliano atipico: Paquetá deve essere il faro del centrocampoMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 19 novembre 2019, 17:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Fin dal suo arrivo al Milan Paquetá è stato presentato come un brasiliano “atipico”. Fantasia, colpi di genio e magie di suola ci sono tutte, ma Lucas Tolentino non è il classico giocoliere verdeoro. Una volta sbarcato in Italia in molti si sono chiesti che tipo di giocatore fosse l’ex numero 11 del Flamengo: un trequartista? Una mezza punta? Una mezz’ala? Rino Gattuso, che sicuramente non è l’ultimo arrivato e di calcio qualcosa ne capisce, l’ha schierato fin da subito da interno di centrocampo. Un numero 8 piuttosto che un 10, se vogliamo farci aiutare dai numeri. L’impatto di Lucas col Milan è stato sorprendente, e nonostante lo score della scorsa stagione sia stato poco entusiasmante (un solo gol e un solo assist) è innegabile che abbia portato freschezza e dinamismo al gioco rossonero. La scelta di Gattuso di inserirlo nei tre di centrocampo si è rivelata evidentemente giusta, visto che Paquetá possiede le caratteristiche adatte per il calcio europeo: ha personalità, un pensiero verticale e forza fisica. Una delle sue giocate tipiche è il cercare il contatto con l’avversario per poi superarlo facendo leva sul piede d’appoggio, spostando la palla di suola col piede sinistro. Una giocata che sintetizza perfettamente il tipo di giocatore, a metà fra l’estrosità brasiliana e la fisicità richiesta dal calcio italiano. Ora però deve fare lo step successivo.

IL SALTO DI QUALITÀ – Le caratteristiche tecniche e fisiche sono sotto gli occhi di tutti, ma Paquetá ora deve decidere che tipo di giocatore vuole diventare. I colpi di tacco e i no look non glieli vuol togliere nessuno così come non gli ha tolto nessuno il suo “essere brasiliano”, ma Lucas deve sviluppare al più presto il suo lato “europeo”. Da un centrocampista come lui ci si aspettano inserimenti e giocate che rubino un tempo all’avversario; il numero 10 del Brasile (ovviamente in attesa che Neymar recuperi dall’infortunio, quella maglia è la sua) deve diventare il faro del centrocampo rossonero ed ha tutto per poterlo fare, a partire da un allenatore che crede molto in lui. Pioli gli ha subito riconsegnato la titolarità che aveva perso con l'arrivo di Giampaolo; il tecnico ex Sampdoria lo considerava troppo indisciplinato tatticamente. Ora il centrocampista pare aver ritrovato serenità, come dimostrano anche alcuni numeri: una media di 2,4 tiri complessivi a partita contro gli 0,6 (nella gestione Giampaolo non aveva mai inquadrato lo specchio), e il 79,3% di passaggi riusciti contro 78,5%. Sta a Paquetá dimostrare che Pioli non si sbaglia, il Milan ora ha bisogno del suo brasiliano atipico: Lucas deve fare il salto di qualità tanto atteso al più presto, magari diventando anche più concreto sotto porta. Nel frattempo però va lasciato tranquillo: le critiche sono sacrosante, ma le polemiche gratuite fanno male all'ambiente e al giocatore, soprattutto se così giovane.