Il Milan i soldi li ha spesi, male. O si cambia filosofia o si cambia la dirigenza

Il Milan è nono in classifica e anche in caso di vittoria stasera contro il Bologna, pur avvicinandosi alla settima piazza, al massimo potrebbe chiudere questa giornata all'ottavo posto - non di più - con due sole gare da giocare in campionato. E se a questo campionato si aggiunge una campagna in Champions League fallimentare da gennaio in poi, è chiaro che questa volta servirà davvero farsi un esame di coscienza in società e avere la capacità e l'umiltà di ripartire da zero, forti degli errori commessi quest'anno. Anche se dovesse arrivare la Coppa Italia.
Spesi soldi, spesi male
Una delle colpe maggiori che si imputa alla dirigenza rossonera, quest'anno, è la gestione del calciomercato. Non si può dire che il Milan non abbia investito sul mercato, anzi. Il problema è come si è investito. Per riassumere con una frase: spesi soldi, spesi male. Il Milan quest'estate ha speso: 13 milioni per Alvaro Morata; 15 milioni per Emerson Royal; 18 milioni per Strahinja Pavlovic; 20 milioni per Youssouf Fofana; 5 milioni per Alejandro Jimenez; 1.5 milioni per il prestito di Tammy Abraham. Poi arrivato gennaio, da via Aldo Rossi c'è stata la rivoluzione: Morata ceduto, Royal ai margini (complice l'infortunio) e nuova infornata di calciatori. Il recap parla chiaro: 32 milioni per Santiago Gimenez; 10 milioni per Warren Bondo; 5.50 milioni per il prestito di Joao Felix e 1 milioni per quello di Riccardo Sottil. Facendo un rapido calcolo la spesa totale è di 121 milioni di euro. Il risultato sul campo? Fuori dalla Champions, in corso e prossima, difficilmente oltre il settimo posto in campionato, forse la vittoria di una Coppa Italia oltre a quello della Supercoppa.
O filosofia o dirigenza
Se tu ti chiami Milan, sia chiaro, questo non deve essere un risultato soddisfacente. Spesi 121 milioni in una stagione e non si arriva in Champions League, non si è mai in corsa per lo Scudetto. Questo è un fatto grave e deve far necessariamente rivedere la filosofia al gruppo di lavoro che occupa i piani alti di Casa Milan. Si è passati dalla vittoria dello Scudetto, dalla semifinale di Champions, dal secondo posto dell'anno scorso, a questi risultati qui. O si cambia il modo di fare, che porta risultati evidentemente peggiorativi, oppure c'è bisogno di cambiare la dirigenza, di avere persone diverse con idee diverse. In ogni caso ci deve essere un cambiamento e in ogni caso questo cambiamento dovrà essere aperto dall'ingaggio del nuovo direttore sportivo: non è possibile che una società come il Milan e che dovrebbe avere le ambizioni di un top club, non abbia un direttore sportivo. Questa è la prima mossa e andava già chiusa un mese fa.
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