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Pecci: "Conceiçao? L'allenatore dev'essere bravo con i bambini. Coi grandi ti serve la punta da 30 gol"

ESCLUSIVA MN - Pecci: "Conceiçao? L'allenatore dev'essere bravo con i bambini. Coi grandi ti serve la punta da 30 gol"MilanNews.it
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di Gaetano Mocciaro

Eraldo Pecci, apprezzato commentatore ma soprattutto storico centrocampista del Bologna con cui ha vinto la Coppa Italia nel 1974, ci dice la sua sulla finale di Coppa Italia che si giocherà il 14 maggio a Roma. Ecco le sue parole a MilanNews.it:

Eraldo Pecci, che finale sarà tra Milan e Bologna?
"Sono due squadre che propongono calcio e pertanto mi aspetto una finale spettacolare. Il Milan ha il blasone e anche una rosa un po' più forte, ma il Bologna arriva a questa partita più convinto, più entusiasta".

Il Milan può concentrarsi solo sulla finale di Coppa Italia da qualche settimana, il Bologna è ancora in corsa Champions. Crede che i rossoblù possano reggere la pressione?
"Non ci sono pressioni e non a caso il calcio è un gioco, si chiama 'gioco'. Sei un calciatore, hai questi impegni e giochi. Così come un fabbro fa il fabbro a dicembre come a gennaio. La questione della pressione è un luogo comune".

Che impressioni ha avuto dal Milan di questa stagione?
"Ho visto tutte le partite del Milan, è una squadra imprevedibile. In una partita singola ti può ribaltare una situazione anche disperata, sul lungo cammino è meno competitiva di altre squadre, non ha trovato un equilibrio, non ha trovato una difesa. Non sai mai dove può arrivare".

Il nuovo modulo sembra aver dato equilibrio
"Vero, ma ci sono state altre volte nel corso della stagione in cui si pensava di aver trovato la chiave. Come nel primo derby o in Supercoppa. E si è tornati al punto di prima".

Le piace Conceiçao?
"Guardi, le dico una cosa: mi piace uscire dai luoghi comuni. E sul tema dico che l'allenatore deve essere molto bravo con i bambini. Quando parliamo di squadre di adulti, di prime squadre, devi essere bravo a farti comprare i giocatori bravi".

Conceiçao se li è fatti comprare?
"Forse nemmeno gli altri sono stati così bravi, forse c'è qualcos'altro che non va".

Lei lo confermerebbe?
"Conceiçao sa il fatto suo. Se lo confermerei? Non so. Per me l'allenatore conta il giusto se non fa danni, è solo una parte della squadra. E sono certo che se prendi il centravanti che ti fa 30 gol vedi che diventi un ottimo allenatore".

Supercoppa e Coppa Italia salverebbero una stagione?
"Se festeggiamo anche la Supercoppa, allora festeggiamo altri premi, tipo quelli estivi… come può un tifoso del Milan essere contento dopo una stagione del genere? La Coppa Italia non salverebbe la stagione dei rossoneri, considerando le loro aspettative".

Chi nel Milan può decidere la finale di Coppa Italia?
"I soliti che c'erano ben prima del #PioliOut, ossia Leao e Theo. Giocatori che fanno la differenza ma che non ci sono tutte le domeniche, diciamo. Anche Reijnders e Pulisic, giocatori che hanno la possibilità di farti vincere la partita".

Si aspettava un Bologna così in alto dopo l'exploit dell'anno scorso e la partenza di Motta, Zirkzee e Calafiori?
"Non mi aspettavo che ripetesse questa impresa e devo dire he le aspettative erano poche, in base a quel che si è perso come Zirkzee e Calafiori. Questo dimostra che probabilmente il gruppo era già molto buono. E se la stessa squadra senza i suoi gioielli fa risultati uguali se non migliori vuol dire che l'allenatore conta fino a un certo punto".

Lei ha vinto l'ultima Coppa Italia col Bologna, nel 1974. Che ricordi ha?
"Ero un bambino, ricordo l'emozione di giocare contro Inter e Milan nei gironi eliminatori. C'era anche l'Atalanta e il ricordo più bello è l'aver giocato contro un esordiente Gaetano Scirea, che sarebbe diventato uno dei più grandi".