Il trono di Re Zlatan. Le chance di Cala e Saele. La mano del Capitano

Il trono di Re Zlatan. Le chance di Cala e Saele. La mano del CapitanoMilanNews.it
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lunedì 21 settembre 2020, 22:55Primo Piano
di Thomas Rolfi

3.053 giorni, più di 8 anni da quel 13 maggio 2012. Tanto è il tempo trascorso da quando Zlatan Ibrahimovic era lassù, come oggi, in vetta alla classifica marcatori di Serie A. Ibra è il Milan, senza troppi giri di parole. Lo svedese è ovunque, fa assist e ha messo la firma in 3 gol su 4 realizzati dalla squadra di Pioli. Zlatan continua a stupire, nonostante tra meno di due settimane le candeline da spegnere saranno ben 39. La rete che sblocca il risultato a San Siro è un colpo di testa imperioso tra Dominguez e Danilo, dopo un cross dalla trequarti di Theo Hernandez con i giri giusti, come a sancire la superiorità dell'attaccante del Diavolo. Poi, sempre Ibra scaraventa uno scaldabagno sotto l'incrocio di Skorupski in occasione del rigore che chiude virtualmente la partita. 

Non è stata esattamente la serata di Castillejo, che è stato costretto ad abbandonare la contesa dopo soli 45 minuti di gioco a causa di un problema fisico, ma il subentrante Alexis Saelemaekers ha sfruttato la chance alla perfezione, unendo qualità alla consueta quantità. Così come sta dimostrando di poter giocarsi le proprie carte Davide Calabria, vice MVP di serata per continuità di prestazione, secondo solo ad un sontuoso Ibra. In attesa di conoscere le condizioni dello spagnolo e del recupero di Conti, tanto il belga quanto l'italiano avranno la possibilità di avere fiducia dal tecnico, mercato permettendo. A proposito, indipendentemente dall'Europa League, un rinforzo sul lato destro dell'attacco servirebbe come il pane, ma ancor di più la squadra di Pioli necessita di un centrale di difesa al più presto. 

Dall'uscita di Kjaer, un muro fino a quel momento, il Milan ha iniziato parecchio a scricchiolare con la coppia Duarte-Gabbia e solo il solito Gigio Donnarumma ha consentito di mantenere la porta inviolata ai rossoneri. Il portiere di una grande squadra non è quello che compie dieci parate in una gara, ma è quello che riesce a difendere la porta nelle uniche due occasioni in cui l'avversario lo impegna. La prima parata del Capitano rossonero su Skov Olsen è da applausi, un riflesso felino a sbarrare la saracinesca alle speranze di rimonta del Bologna. Da segnalare gli ingressi di Tonali e di Brahim Diaz, che hanno mostrato sprazzi delle loro potenzialità, pur essendo decisamente troppo presto per dare un giudizio compiuto. Giovedì sarà tempo nuovamente di Europa League, avversari i novergesi del Bodo/Glimt. Perchè il Milan, se vuol essere nuovamente chiamato tale, deve tornare a vivere come normalità il triplo impegno in una settimana.