Jashari, la trattativa sfiora il grottesco. Tra rilanci minimi, interviste poco eleganti e compagni di squadra che parlano di cifre

La trattativa che coinvolge Milan e Club Brugge per Ardon Jashari sta raggiungendo contorni che sfociano direttamente nel grottesco. Non può essere altrimenti per vari motivi, dai rilanci minimi dei rossoneri alla non eleganza dei belgi nel commentare, tra dirigenti e calciatori, pubblicamente quello che ci si dice tra incontri, call zoom e pec. A prescindere dal fatto che si chiuda o meno è impossibile non riconoscere come, per l'ennesima volta quando c'è qualcosa che riguardi il Milan, si sia andati oltre.
Onestamente facciamo fatica a ricordare di compagni di squadra, in questo caso il capitano, che davanti ai microfoni danno un aut-aut ad un club, andando proprio nello specifico per quanto riguarda la valutazione da raggiungere per acquistare il giocatore. Parliamo proprio delle dichiarazioni di Hans Vanaken, capitano del Bruges, che ieri ha parlato ai microfoni di Alessandro Schiavone sul futuro del compagno Ardon Jashari: "Non abbiamo altra scelta che fare così. Come sappiamo Ardon è in trattativa con il Milan e non se la sente di giocare con noi attualmente. Però chi lo ha sostituito ha dimostrato di avere le qualità per prenderne il posto. Il Bruges ha dimostrato di saper vincere anche senza Ardon. Se non vorrà più giocare per il Bruges ce ne faremo una ragione, la vita continua…".
Hayen (l'allenatore del Brugge, ndr) ha detto che Jashari tornerà ad allenarsi in gruppo...
"Se così sarà e tornerà in gruppo noi lo tratteremo come un giocatore del Club Bruges. L’anno scorso ha dimostrato che è un giocatore di qualità che fa il bene della squadra. Se dovesse avere voglia di rimettersi in gioco per questo club per noi sarà il benvenuto. Anzi, valore aggiunto. Ma purtroppo non dipende da noi ma da Ardon stesso, dalla la società e dal Milan. Il nostro focus è sul campo“.
Però lui vuole andare al Milan...
“Ogni calciatore lo capisce ci mancherebbe altro. E se per lui andare al Milan è il massimo per la sua carriera, lo accettiamo. Sia io che il club. Ma solo al prezzo giusto! Ammetto che forse anch’io avrei fatto la stessa cosa alla sua età. Però bisogna accontentare il club dal punto di vista finanziario. Poi il fatto che non c’è una clausola nel suo contratto rende tutto più difficile. Ora dipende tutto dal Milan. Se paga i 40 milioni che chiede il nostro club Jashari diventerà rossonero. Altrimenti…”.
Per carità, non c'è niente di sbagliato. Anzi. È giusto che chi cede faccia il prezzo e che abbia l'ultima parola, anche andando contro alla volontà del giocatore (esattamente il contrario di come ha fatto il Milan con Reijnders, andando nel "panico da rosso di bilancio" e cedendolo per un'offerta ridicola rapportata al suo valore e ai prezzi del mercato, nascondendosi poi dietro "la volontà del ragazzo"). Ma andare a sbandierare il tutto su giornali e con dichiarazioni dirette non è qualcosa che i tifosi italiani, comunque "malati" di calciomercato", sono abituati a vedere. Neanche per De Ketelaere, sempre col Brugge, la trattativa aveva assunto dinamiche così assurde. Dal canto suo il Milan, in accordo con il ragazzo ed il suo entourage, continua ad aspettare con pazienza.

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