L'anticipazione di Giampaolo e il cambio di filosofia. Gattuso lo scorso anno ci riuscì...

L'anticipazione di Giampaolo e il cambio di filosofia. Gattuso lo scorso anno ci riuscì...MilanNews.it
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giovedì 3 ottobre 2019, 17:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

"Se non riuscirò ad esprimere lo stile Milan come qualità, metterò più quantità e la farò diventare più squadra". Dopo la debacle contro la Fiorentina, Marco Giampaolo ha pronunciato questa frase ai microfoni di Sky Sport, preannunciando un possibile cambio di rotta della sua squadra. Non che la qualità abbondi nell'undici rossonero, tutt'altro, ma è chiaro che a cambiare, più che i giocatori, dovrà essere lo spirito. Il tecnico abruzzese fin qui ha provato ad inculcare importanti concetti di gioco, eppure i risultati non sono arrivati, con grandi difficoltà a costruire occasioni (Torino-Milan a parte) e crescente fragilità difensiva.

L'ESEMPIO DI RINO - Lo scorso anno lo stesso Gattuso aveva provato a costruire una squadra propositiva ed offensiva, ottenendo anche buoni riscontri sul piano del gioco (meno su quello dei risultati). Questo disegno è stato però abbandonato dopo gli infortuni di Biglia e Bonaventura: Rino ha rafforzato le fila del Milan, riuscendo anche a far fronte ai tanti problemi in difesa (per settimane il Diavolo ha dovuto giocare con Abate-Zapata come coppia centrale). Con l'arrivo di Paquetà e la crescita di Bakayoko anche la qualità è migliorata, salvo poi subire una frenata parallela al calo degli uomini più rappresentativi. Giampaolo potrebbe provare una strada simile a quella del suo predecessore, nella speranza che i suoi giocatori riescano a comprendere, e soprattutto mettere in campo, il giusto spirito di sacrificio.

CAMBIO DI UOMINI E DI ATTEGGIAMENTO - E' possibile che a Marassi, contro il Genoa, Giampaolo possa affidarsi a qualcuno dei suoi "fedelissimi", ovvero i giocatori con cui ha lavorato maggiormente nei mesi estivi. Uno di questi è Lucas Biglia, un altro è Ricardo Rodriguez: giocatori spesso criticati ma che, evidentemente, al momento offrono più garanzie al tecnico rispetto a Bennacer e Theo Hernandez, particolarmente negativi contro la Fiorentina. Non saranno però i cambi di uomini a dover far la differenza, ma l'atteggiamento proposto dalla squadra, a partire dagli attaccanti: chiunque giocherà nel reparto offensivo (in tal senso potrebbe essere il turno di Rebic) dovrà mostrare una tenacia decisamente superiore a quella osservata finora. Agli attaccanti è mancato l'occhio della tigre in numerose occasioni e, per quanto la manovra non li abbia particolarmente valorizzati, i soli quattro gol segnati finora sono troppo pochi, soprattutto per una squadra che, almeno sulla carta, punterebbe a controllare il pallino del gioco.