L'episodio Lucumì-Nkunku fa infuriare il mondo Milan. Preoccupa il trend di quest'anno, Rocchi chiarisca il prima possibile

L'episodio Lucumì-Nkunku fa infuriare il mondo Milan. Preoccupa il trend di quest'anno, Rocchi chiarisca il prima possibileMilanNews.it
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Oggi alle 15:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Terza giornata di Serie A 25/26 e c'è già motivo di essere un po' preoccupati. Dopo il gol annullato a Gabbia, il rigore negato a Ricci a Lecce e il pasticcio di ieri sera firmato Fabbri-Mercenaro nel mondo Milan inizia a serpeggiare già un certo fastidio. Fastidio che Allegri, nonostante la marcatura stretta di Alberto Marangon, non è riuscito a contenere: urla all'arbitro e al quarto modo, camminata spedita con sorriso beffardo in faccia e ormai la classica giocata con la giacca che ha infiammato San Siro. Max è un vero e proprio showman e sa benissimo come guidare l'attenzione dell'opinione pubblica: l'episodio Lucumì-Nkunku gli ha riacceso quel fuoco agonistico che negli ultimi anni di Juventus tutto il calcio italiano ha imparato a conoscere bene.

Nel post partita poi è rientrato nei ranghi, non si è esposto e ha smorzato sul nascere ogni polemica, ma ormai la miccia era stata accesa: il mondo Milan ha vissuto questo episodio, l'ennesimo di questo inizio stagione, in modo intenso. Anche da queste cose passa il fare gruppo ed essere un ambiente compatto.

Ciò non toglie che il pasticcio di Fabbri al VAR necessita di una spiegazione da parte del disegnatore Rocchi o di un alto dirigente dell'AIA. Negli ultimi anni la classe arbitrale ha dato aperture al dialogo e alla spiegazione: questo è uno di quei casi in cui essere chiari e senza dare mezze spiegazioni che sanno tanto di giustificazione. Da una parte è giusto che Rocchi protegga i suoi ragazzi, bersagli spesso ingiustificati di inutile odio e volgarità, ma visto che si sta rimanendo nei ranghi e in un discorso duro ma comunque rispettoso, è giusto che il tifoso pretenda una spiegazione diretta e senza fronzoli.

D'altronde sbagliare è umano e così come sbagliano i calciatori possono farlo anche gli arbitri: rientra nella normalità delle cose. È importante però, ripetiamo, che da Rocchi arrivi un messaggio chiaro in cui viene spiegato il motivo che ha portato all'errore. È un modo anche per rendere sempre più partecipe il pubblico nel processo decisionale che affrontano gli arbitri in situazioni del genere. Ne parliamo a lungo nel lungo podcast odierno!

Ieri sera il commentatore arbitrale Luca Marelli ha analizzato così l'episodio: 

“Due episodi in uno. Nkunku si presenta solo davanti a Skorupski e viene attaccato alle spalle da Lucumì, velocemente recupera il pallone e poi viene affrontato da Freuler. Skorupski viene ammonito per proteste. Il fallo più importante è questo: una spinta da parte di Lucumì senza la possibilità di giocare il pallone su Nkunku che poi lo recupera e viene affrontato da Freuler. Cosa succede? Qui c’è il cortocircuito e soprattutto l’errore del VAR Fabbri: invece di far vedere entrambi gli episodi, perché l’arbitro avrebbe potuto essere richiamato anche per il primo episodio per un’espulsione, invece viene mostrato solo il secondo episodio.

Possiamo essere anche d’accordo che sul secondo episodio non ci sia fallo, mentre è molto evidente il fallo di Lucumì su Nkunku, che affronta il giocatore del Milan senza la possibilità di giocare il pallone. Si tratta di un DOGSO non genuino, una chiara occasione da rete interrotta da un’infrazione che avviene senza la possibilità di giocare il pallone. E in questo caso la previsione è: calcio di rigore ed espulsione del difensore. L’errore grave è del VAR. Marcenaro sbaglia a non fischiare live il primo contatto, ma l’errore grave è anche del VAR che mostra esclusivamente il secondo contatto: Marcenaro si trova costretto a decidere solo guardando una parte dell’episodio, senza poter vedere la parte che gli era sfuggita”.

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