L'equivoco di Suso tra i (tanti) problemi di questo Milan. La soluzione ancora non è stata trovata...

Quando il Milan scelse Giampaolo, lo scorso giugno, la stragrande maggioranza dei tifosi rossoneri si interrogò su un preciso aspetto. E Suso? Dove giocherà nel 4-3-1-2 del tecnico abruzzese? Sembrava l'anticamera di una cessione e, considerando i tanti incontri di Lucci in sede, non è da escludere che la dirigenza rossonera abbia provato a cedere l'attaccante spagnolo, non soddisfatta però dalle proposte dei club interessati. Nel frattempo Giampaolo iniziò ad utilizzare l'ex Liverpool dietro le punte, esprimendo parole al miele per un giocatore che, piaccia o meno, rimane tra i più tecnici e talentuosi dell'attuale rosa.
ANCORA LI' - Prima del tracollo contro la Fiorentina, l'unica vera iniziativa pericolosa verso la porta di Dragowski è arrivata proprio dai piedi di Suso. E questo già rappresenta un importante spunto di discussione. Lo spagnolo, nonostante le prestazioni tutt'altro che eccellenti, resta un punto fisso della squadra. Non per qualche disegno fantascientifico, ma perché ancora oggi è uno dei pochi calciatori rossoneri in grado di inventarsi una giocata. Non sarebbe infatti assurdo pensare che l'andaluso possa partire dall'inizio anche contro il Genoa, dove Giampaolo potrebbe giocarsi gran parte del suo futuro.
LE ALTERNATIVE - In estate, senza l'acquisto della tanto agognata seconda punta, la dirigenza rossonera si è di fatto "arresa" all'evidenza di ritenere Suso nuovamente centrale al progetto tecnico. Fosse arrivato un calciatore talentuoso, e di raccordo, da affiancare a Piatek, Giampaolo (se necessario) avrebbe potuto anche rinunciare alla spagnolo, magari utilizzando un giocatore più solido come (finto?) trequartista. Ma in questo momento cosa ci si può inventare? Leao, Piatek e Rebic, in rigoroso ordine alfabetico, possono rappresentare un tridente credibile e continuativo nel tempo? Se il portoghese esplodesse forse sì, ma mettere tutta la responsabilità tecnica sulle spalle dell'ex Lille appare quantomeno sconsigliabile. Inoltre, se servisse una scossa dalla panchina, anche di velocità, chi potrebbe darla? Serve che Giampaolo riesca a costruire qualcosa con i giocatori attualmente a disposizione (vedi anche Paquetà), oppure l'architrave tattico rossonero difficilmente potrà spostarsi particolarmente da quello attuale.

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