La Kessie-dipendenza (con le dovute proporzioni) e un rischio già palesato, da non trasformare in nocivo

La Kessie-dipendenza (con le dovute proporzioni) e un rischio già palesato, da non trasformare in nocivoMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 15 maggio 2018, 19:40Primo Piano
di Simone Nobilini

Quando il gol lo chiama, l'impulso lo spinge a rispondere "presente": mano portata a mezza fronte e saluto militare, dedicato al proprio padre, come marchio di fabbrica di una stagione in cui Franck Kessie può essere tranquillamente individuato come insostituibile. Sempre presente, già: anzi, onni-presente, a giudicare da statistiche che non possono che constatare l'impossibilità di privarsi di un elemento dalle caratteristiche uniche. Una Kessie-dipendenza, per il Milan e Rino Gattuso, esattamente fissata a metà tra il polo "+" e "-": all'interno di un'annata in cui l'ivoriano, oltre a ciò che si è visto, avrebbe anche potuto dimostrare anche qualcosa in più. E non per proprio demerito...

53 AND COUNTING - Dalla prima uscita ufficiale in stagione del Milan, contro il Craiova, all'ultima trasferta della scorsa domenica contro l'Atalanta: 53 presenze stagionali, 35 delle quali dal 1' in campionato (con la sola giornata di squalifica scontata contro la Sampdoria) e 18 tra Europa League e Coppa Italia (due gare non giocate e due da subentrato), per 4513 minuti d'impiego. In sostanza, Franck Kessie è sceso in campo letteralmente sempre: numero impressionante, quello relativo al minutaggio, destinato a salire ancora con i (probabili) ultimi 90' stagionali contro la Fiorentina, destinati a fissare il cronometro a quota 4603 minuti per 54 gare giocate.

FONDAMENTALE SI, MA... - Aver trovato un calciatore giovane e (con il tempo) destinato a crescere e risultare sempre più affidabile, capace di dare sostanza e corsa al centrocampo rossonero, è certamente una più che buona notizia. D'altro canto però, nel rovescio della medaglia, alcune gare in cui Kessie non è riuscito a dare il meglio di sé, cadendo in ingenuità o in prestazioni parecchio opache, risultano la normale conseguenza di un giocatore spremuto fisicamente a livello eccessivo e (stavolta sì) davvero mai in grado di possedere un ricambio utile per prenderne, talvolta, il posto. Primo tra i tanti problemi che la dirigenza dovrà risolvere, nel prossimo mercato, portando a Milanello un giocatore che possa far rifiatare ogni tanto l'ivoriano. Per un Milan la cui Kessie-dipendenza, per determinate qualità e con le dovute proporzioni, non deve finire per risultare nociva.