La lezione di Bakayoko: quando la pazienza ripaga le attese. E con gli interessi

"Andava solo aspettato", ritornello in voga nell'universo rossonero parlando di Tiemoué Bakayoko. Facile ora, no? Con prestazioni da 7 inanellate come se fosse la normalità. Un po' meno fra settembre ed ottobre quando, al primo tocco di palla, erano fischi e parole 'poche carine' (diciamo così) nei suoi confronti. Siate onesti con voi stessi che leggete, alzi la mano chi non ha mai pensato che il centrocampista francese fosse 'scarso', semplicemente non all'altezza?
La storia di redenzione di 'Baka' è una lezione che impone un ragionamento parallelamente opposto all'italiana mentalità calcistica. E serviva un ragazzone di Parigi, passato per Montecarlo e Londra, per imporre un nuovo modo di vedere le cose al tifo rossonero. Popolo innamorato come sempre dei propri colori, ma profondamente segnato, frustrato e con un nervosismo latente per tutto ciò che è successo dal 13 maggio 2012 in poi. Con la forza della determinazione e la convinzione dei propri mezzi, Tiémoué ha sconfitto l'avversario più grande che si possa affrontare a San Siro: il pregiudizio e l'etichetta. Se vieni bollato bidone, rimani bidone finché non cambi aria. Da esperimento di mercato fallito, il classe '94 è diventato semplicemente intoccabile ed insostituibile: un po' per le gravi e lunghissime assenza di Biglia e Bonaventura, un po' per le qualità da piovre messe a disposizione del Diavolo davanti alla difesa.
Piace a tutti ora Bakayoko, tanto che il tema del "riscatto dal Chelsea" viene affrontato quasi quotidianamente fra media e tifoseria. Si vedrà, da qui alla decisione passano ancora troppi se e troppi ma, ciò che invece è molto più chiaro è il feeling assoluto con mister Gattuso. Nonostante le prime settimane di difficoltà a Milanello, il tecnico non ha mai mollato il transalpino, plasmandolo con pazienza e cura della tattica giornata dopo giornata. Baka, conscio delle sue necessità di crescita, si è consegnato completamente fra le mani del proprio tecnico, cercando di rubare ogni segreto a Rino, uno dei migliori di sempre nel suo ruolo. Alla base di tutto c'è una lezione, ovvero che la pazienza unita al lavoro ripaga le attese. E chissà che l'esperienza Bakayoko, con permanenza in rossonero o ritorno al Chelsea che sia, non possa regalare alla gente di San Siro un insegnamento molto più grande: il tutto e subito nel calcio non esiste. Serve attesa, intelligenza e comprensione... Alla fine andava solo aspettato, vero?

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