La rinascita di Alvaro Morata grazie anche a due ex Milan
Dopo la vittoria dell'Europeo, Alvaro Morata, capitano della Spagna, ha voluto ringraziare, oltre alla sua famiglia, anche due persone in particolare: "Voglio mandare un saluto ad Andres Iniesta, se non fosse stato per lui non avrei preso parte a questi Europei ed lo stesso vale per Bojan Krkic. La mia famiglia, ma anche Andres e Bojan hanno grandi meriti per la mia presenza qui. Li conoscevo come giocatori, Andres anche di persona, e voglio ricordarli adesso. Alla fine di tutto c’è sempre una luce”.
MOMENTI DIFFICILI - Come racconta AS, Morata ha vissuto dei momenti difficili in questa stagione a causa delle tante (ed esagerate) critiche ricevute sui social e anche in alcune occasioni in cui ha vestito la maglia della Spagna, come per esempio quando è stato fischiato dalle tribune del Bernabéu in occasione di una partita contro il Brasile. L'attaccante ha sofferto molto in quel periodo e così ha chiesto aiuto al suo amico ed ex compagno di nazionale Iniesta che in passato ha ammesso di essere arrivato ai Mondiali 2010 con problemi di depressione causati da vari fattori, tra cui anche la morte quell'anno di un suo caro amico. L'ex Barcellona gli ha dato tutto l'appoggio possibile e proprio per questo Morata ha voluto ringraziarlo pubblicamente dopo la vittoria dell'Europeo.
EX MILAN - Lo spagnolo ha espresso la sua gratitudine anche a Bojan Krkic. La cosa curiosa, sempre riferita da AS, è che i due non si conoscono di persona, ma sono stati messi in contatto da Adrià Carmona, ex giocatore anche lui del Milan e attuale mental coach di Alvaro. Consapevole dei problemi del capitano della Spagna, l'ex trequartista, che ha vestito la maglia della Primavera milanista senza però esordire mai in prima squadra, lo ha messo in contatto con Bojan (i due si sono conosciuti proprio al Milan) che anni fa, per problemi d'ansia, non partecipò a Euro 2008. Da quel giorno è iniziato un rapporto importante via WhatsApp tra i due e Morata ha voluto ringraziare anche lui per l'aiuto ricevuto.
MENTAL COACH - Una figura importante nel percorso di rinascita del futuro attaccante del Diavolo è stato appunto anche Carmona che si è ritirato dal calcio giocato a 28 anni e ora fa il mental coach di alcuni giocatori importanti, come Arthur, Borja Mayoral e Morata. Intervistato da The Athletic qualche mese fa, l'ex rossonero ha raccontato: "A 28 anni ho lasciato il calcio. Ma avevo visto cosa era successo a molte persone che conoscevo e cosa era successo a me. Credevo di poter aiutare le persone ed è quello che sto facendo ora. Queste abilità mentali sono ciò che rendono un giocatore 'normale' eccellente e un giocatore 'mediocre' colui che può avere una carriera normale". Carmona ha poi continuato: "Molti giocatori mi contattano non per un problema, un infortunio o per non essere stati scelti. Spesso non giocano al massimo e si chiedono 'Cosa sta succedendo, perché non sono capace di fare di più?'. Da lì mettiamo insieme i tasselli, ogni giorno, ogni settimana, per migliorare. I calciatori vivono in un mondo molto instabile, dai ritmo molto veloci. La programmazione neurolinguistica fornisce loro alcune piccole ancore, che funzionano a livello subconscio". La collaborazione con Morata va avanti ormai da qualche tempo e, visto com'è andato l'Europeo, il lavoro sul centravanti spagnolo sta dando assolutamente i suoi frutti. E chissà che anche Carmona, visto il suo passato a Milanello, non sia stato importante nella scelta di Alvaro di proseguire la carriera al Milan.
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