Le due facce del Milan, da un lato la solidità, dall'altra il digiuno. Per i grandi obiettivi bisognerà tornare a sfamarsi

Le due facce del Milan, da un lato la solidità, dall'altra il digiuno. Per i grandi obiettivi bisognerà tornare a sfamarsiMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 16 aprile 2018, 20:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Milan-Napoli ha confermato due aspetti di assoluta importanza nell'analisi della formazione rossonera. Rino Gattuso, dopo i passi falsi iniziali, ha costruito una squadra solida, attenta, capace di limitare le offensive avversarie con ordine e caparbietà. Lo 0 a 0 contro i partenopei ha portato a sette le gare in campionato, con il tecnico calabrese in panchina, senza subire reti. Considerando anche le coppe le partite con la porta inviolata salgono a tredici. Se però da un lato la copertina la prendono i difensori e il balzo felino di Gigio, dall'altro la scena è degli attaccanti, o meglio del digiuno realizzativo degli stessi.

DODICI GOL IN VENTISETTE PARTITE - Considerando le ventisette gare con Gattuso allenatore, i centravanti rossoneri hanno segnato soltanto dodici gol, otto dei quali portano la firma di Patrick Cutrone. André Silva e Nikola Kalinic si sono scongelati dal loro torpore, sbloccandosi nelle ultime giornate di campionato, ma il computo complessivo non può certo far sorridere. Il portoghese e il croato hanno realizzato due centri a testa, troppo pochi, sebbene forieri di cinque punti per la causa milanista. A pesare ulteriormente, e negativamente, è l'assenza (o quasi) di reti nelle gare contro le big, dove le occasioni latitano e l'importanza dei numeri nove diventa essenziale. Contro Juventus, Inter e Napoli il Milan ha segnato un solo gol, oltretutto firmato da Leonardo Bonucci, un difensore.

IL RUOLO DEL CENTRAVANTI - Vedendo e rivedendo il miracolo di Donnarumma su Milik, dove i meriti del portiere sopravanzano clamorosamente i demeriti del polacco, il quale avrebbe potuto realizzare forse soltanto colpendo di destro o beffando il rossonero con un "cucchiaio", salgono i rimpianti per l'apatia offensiva rossonera, troppo spenta in zona pericolo per sognare i traguardi più prestigiosi. Gattuso è stato fenomenale nella costruzione di un gruppo compatto, ben organizzato in ogni reparto, ma i pochi gol (uniti alla deficitaria prima parte di stagione) non hanno permesso di compiere una rimonta che sarebbe stata straordinaria. Questo aspetto dovrà essere analizzato in sede di mercato, dove il Milan non sarà di certo rivoluzionato, ma dovrà essere impreziosito principalmente da un principale, e gustoso, innesto: quello di una certezza produttiva in attacco, che andrebbe ad unirsi ai centravanti che rimarranno in rosa e che potranno crescere e migliorare mano a mano.