L’istinto o la logica, ovvero Ibra o Piatek: a Pioli l'ardua scelta. I tifosi hanno già deciso

Ibrahimovic o Piatek? Il ballottaggio è servito. Ed è destinato, con ogni probabilità, a protrarsi fino a domani. Da una parte il cuore, l’istinto, la “pancia”. Dall’altra la logica, il pensiero, la ragione. Meglio affidarsi subito a Ibra, provando così a sfruttare l’entusiasmo e l’inda positiva del suo arrivo, o puntare ancora sul pistolero, certamente più avanti dello svedese dal punto di vista fisico? Bel dilemma.
PRONTO - Le cronache da Milanello ci parlano di un Ibrahimovic in buona condizione. Carico e deciso. Ma questo non è mai stato in dubbio. Il problema, semmai, è capire quanta benzina - intesa come minuti - possa avere nelle gambe, dopo un paio di mesi abbondanti trascorsi sì ad allenarsi ma senza masticare calcio (“Non ho toccato il pallone”, ha ammesso lo stesso Zlatan). Sarebbe un rischio, certo, ma con Ibra forse vale la pena farlo. Lui scalpita ed è convinto di poter giocare subito. Lo ha detto in conferenza stampa e lo ha ribadito a Stefano Pioli.
LA SCELTA - La decisione spetta proprio all’allenatore, certamente tentato e attratto dall’effetto Ibrahimovic. La scelta ci starebbe tutta, ma se il tecnico dovesse alla fine optare per Piatek non sarebbe certo un dramma né tantomeno un errore. Anche perché un’arma come Ibra può essere utilizzata anche a gara in corso, soprattutto se le cose non dovessero andare per il verso giusto.

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