Milan, hai già perso due leader. L'estate 2012 insegna: pensaci bene prima di perderne un altro...

Milan, hai già perso due leader. L'estate 2012 insegna: pensaci bene prima di perderne un altro...MilanNews.it
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giovedì 30 maggio 2024, 18:00Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

Con gli addii di Simon Kjaer e Olivier Giroud, il Milan ha perso non solo due protagonisti fondamentali nella rinascita del club rossonero negli ultimi anni, ma anche due leader indiscussi dello spogliatoio milanista. La loro presenza nel gruppo è sempre stata importantissima per i tanti giovani che sono passati a Milanello nelle ultime stagioni. Persi loro due, chi potrà diventare il punto di riferimento della formazione milanista?

NUOVO LEADER - Sentendo chi ha frequentato il Centro sportivo di Carnago in questi anni, ci sono pochi dubbi: Mike Maignan. Dopo l'ultima partita contro la SalerNitana, per esempio, Stefano Pioli ha spiegato su questo tema: "Il Milan perde dello spessore ma i ragazzi che ci sono qui sono cresciuti. D'impatto penso che Maignan possa essere un punto di riferimento dello spogliatoio". D'accordo con lui anche Olivier Giroud ("Io vedo bene dei giocatori come Mike Maignan). Ha personalità, per me deve continuare ad essere il leader in campo e fuori") e Antonio Mirante ("Maignan è un professionista incredibile, un portiere totale che nei prossimi anni è destinato a migliorare ancora; il suo carisma si percepisce solo guardandolo. Nello spogliatoio sai che c'è, trasmette certezza e questa qualità è indispensabile per il suo ruolo"). 

IL PRECEDENTE DEL 2012 - Il Milan non ha bisogno di fare cessioni importanti, ma, come è successo l'anno scorso con Tonali, se arrivano offerte irrinunciabili il club è disposto non solo ad ascoltarle, ma anche ad accettarle. In molti, tra Maignan, Theo Hernandez e Leao, dovendo scegliere, sarebbero pronti a sacrificare eventualmente il portiere francese. Ma conviene davvero cedere un altro leader dello spogliatoio? E' innegabile che prendere un nuovo portiere affidabile sia più semplice che sostituire uno dei terzini sinistri più forti al mondo come Theo o un attaccante spesso decisivo come Leao, ma togliere un altro punto di riferimento al gruppo rossonero potrebbe non essere la mossa giusta. Ripartire dopo la partenza di così tanti leader non è semplice, come insegna l'estate del 2012 quando il Milan faticò non poco dopo gli addii di leader come Gattuso, Inzaghi, Nesta e Seedorf, i quali avevano salutato il club tutti insieme al termine della stagione precedente.