Milan, piccolo campanello d’allarme: c’è stanchezza ma bisogna stringere i denti fino alla sosta

Ci sono partite in cui il risultato è l’unica cosa che conta davvero. Ebbene, ieri il Milan ha vinto, centrando così l’obiettivo sorpasso. Adesso, però, è giusto soffermarsi anche sulla prestazione della squadra. Dopo la Lazio, anche il Sassuolo ha messo sotto i rossoneri sul piano del gioco. La gara dell’Olimpico, dunque, era un chiaro campanello d’allarme.
SFORZO - La questione, con ogni probabilità, non è tecnica ma fisica. Gattuso non vuole sentir parlare di stanchezza, ma dovrà cominciare a farsene una ragione. E forse correre anche ai ripari. Il suo Milan, come evidenzia il quotidiano Tuttosport, ha giocato undici partite - fra campionato e Coppa Italia - in cinquanta giorni, ruotando appena quattordici giocatori. Non può non esserci un po’ di affaticamento.
CONTINUITA’ - Fino alla sosta, però, bisogna stringere i denti: difficile, infatti, che ci siano molti cambi nelle prossime due partite che precedono lo stop. Rino ha ormai trovato la quadra e saggiamente continuerà a puntare sul blocco di giocatori che gli ha dato maggiori garanzie nell’ultimo periodo. La continuità comporta anche sacrifici.

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