Milan, secondo le stime di CF il prossimo esercizio sarà in rosso. La situazione, le parole di Cocirio e le possibili cessioni per il bilancio 25/26

Con un lungo approfondimento sul proprio sito (clicca qui), Calcio e Finanza ha pubblicato una previsione sul bilancio del Milan 2024/25 che andrà a chiudersi al 30 giugno 2025. Secondo le loro stime già questo esercizio, che comunque beneficia degli introiti della Champions League, dovrebbe chiudersi con una perdita di circa 25 milioni di euro: il bilancio sarebbe in rosso per la prima volta da due anni a questa parte. Una situazione che si è venuta a creare dalla leggera crescita del costo della rosa ed un abbattimento repentino della voce "plusvalenze", visto che quest'anno (o almeno, non ancora) non c'è stata una grossa cessione come quella di Tonali di due estati fa che ha gonfiato e di molto i ricavi. Una situazione che rispecchia perfettamente la situazione del Milan e di tutte le squadre italiane, indietro con i ricavi caratteristici rispetto al resto dell'Europa, dipendente dai ricavi derivanti dalla partecipazione alle coppe europee e costrette a ricorrere in modo massiccio a plusvalenze e player trading per andare a corprire quanto perso dal non raggiungimento di determinati risultati sportivi.
Comunque fino al 30 giugno il Milan ha la possibilità di incassare dal riscatto di alcuni giocatori: quello di Pierre Kalulu alla Juventus sembra essere l'unico certo. Con i 14 milioni che i bianconeri verserebbero nelle casse del club di via Aldo Rossi la previsione di un -25 prospettata da Calcio & Finanza diventerebbe un -11, che rientrerebbe in quello che il CFO del Club Stefano Cocirio aveva prefigurato a dicembre 2024 (clicca qui) durante l'Assemblea degli Azionisti del Club convocata per approvare il bilancio 23/24: "Più o meno ci aspettiamo un range che può essere di un piccolo utile o una piccola perdita in assenza di grandi cessioni come quella di Tonali dell'ultimo anno". Alla probabile cessione di Kalulu vanno aggiunte quelle, possibili ma non così certe, di Bennacer e Saelemaekers, che entro il 30 giugno potrebbero aggiustare ulteriormente i conti rossoneri per quanto riguarda questo esercizio. Ma basterebbe comunque anche la sola cessione del centrale francese per rientrare nella previsione di Cocirio.
Il problema viene a presentarsi con il prossimo esercizio, quello per la stagione 2025/26. Il Milan non parteciperà a nessuna competizione europea e a bilancio mancheranno quindi i ricavi dati dai premi torneo e dai diritti TV legati a Champions League, Europa League e Conference League.
I RICAVI ED I COSTI DEL MILAN
Nel bilancio 23/24 queste sono le voci ufficiali dei ricavi del Milan
Variazioni delle rimanenze: 3,3 milioni
Proventi audiovisivi e media: 152,3
Proventi da gare: 69,3
Proventi da gestione diritti calciatori: 52,5
Proventi da sponsorizzazioni: 90,5
Proventi commerciali e royalty: 52,9
Altri ricavi e proventi: 36
Totale 456,9 milioni di euro
Voci ufficiali costi
Materie prime, sussidiarie, di consumo, merci: 19,6 milioni
Servizi: 91,1
Godimento di beni terzi: 14,7
Personale: 188,5, di cui 173,5 milioni per salari e stipendi
Ammortamenti e svalutazioni: 93,7 di cui 86,9 per immobilizzazioni immateriali
Altri costi: 36
Totale: 443,7 milioni di euro
Per poter iniziare a fare previsioni sul bilancio 25/26 e le possibili strategie del Club bisogna capire come questi numeri cambieranno nel bilancio 24/25, che si chiuderà tra poco più di un mese. Il costo della rosa, pari a circa 175 milioni di euro, con il frenetico mercato di gennaio è salito di circa un milione di euro (176 milioni di euro). Sono scesi sicuramente, come anticipato sopra, i proventi da gestione dei diritti di calciatori in quanto non c'è stata nessuna plusvalenza come quella di Tonali. Una situazione, come spiegato ad inizio pezzo, tamponabile con cessioni minori e che comunque era stata già prevista dal Club.
Il difficile arriverà l'anno prossimo, quando la mancata qualificazione alla Champions League porterà meno introiti, tra botteghino, premi UEFA e diritti TV, circa 80 milioni di euro. Una cifra importante che può essere tamponata dal mercato: da capire che strategia metteranno in atto Furlani, Tare e co.: una cessione importante (si parla di Reijnders) per colmare questo buco e "gonfiare" il bilancio in modo non organico, dovendo però poi qualificarsi in Champions League per la stagione successiva per non entrale in un pericoloso circolo vizioso, cessioni "medie" (ad esempio Theo o Maignan), che vadano a generare una plusvalenza non grandissima comunque considerevole e che impattino anche sul monte ingaggi o, la situazione che si auspicano tutti i tifosi ma anche oggettivamente la più complessa, di cedere tutti i calciatori non ritenuti utili al progetto: i vari Kalulu, Pobega, Adli, Bennacer, Morata, Okafor e via discorrendo. Ma essendo appunto esuberi sarà molto più difficile piazzarli a condizioni vantaggiose, dando per scontato che i club che hanno a disposizione il diritto di riscatto (ad esempio Adli, Bennacer e Pobega) cercheranno di contrattare col Milan per trovare accordi al ribasso.
Dando per scontato che Gerry Cardinale e RedBird non abbiano intenzione di ricorrere ad aumenti di capitale per ripianare rossi di bilancio è comunque utile ricordare che il patrimonio netto del Club al 30 giugno 2024 era decisamente positivo, visto che a livello civilistico era pari a 200,7 milioni di euro mentre a livello consolidato era pari a 196,3 milioni di euro, in aumento rispetto al saldo di 177,2 milioni di euro del 30 giugno 2023: il Milan, potenzialmente e teoricamente, può far fronte a queste situazioni senza dover ricorrere ad un intervento diretto dell'azionista di maggioranza.
CAPITOLO FINANCIAL FAIR PLAY
In tutto questo va considerato anche il Financial Fair Play: anche se il Milan nella prossima stagione non giocherà in competizioni UEFA il sistema di controllo finanziario varato da Nyon rimane un mantra da seguire alla lettera a Casa Milan. Dalla prossima stagione il club rossonero sarà monitorato comunque e, sulla base delle nuove norme imposte dal Fair Play Finanziario, non potrà fare registrare perdite aggregate superiori ai -60 milioni di euro su un periodo di monitoraggio dei tre anni precedenti. Dunque, dalla prossima stagione l’esercizio 2025/26 verrà valutato insieme ai bilanci 2023/24 e 2024/25 e la somma aggregata dei tre risultati d’esercizio (calcolati ai fini UEFA, e tenendo conto dunque di costi virtuosi che riducono le perdite considerate dalla Federcalcio europea) non dovrà eccedere i -60 milioni di euro.
Oltre alla perdita aggregata consentita fino a 60 milioni (con uno scostamento di 10) si dovrà tenere sotto controllo il costo squadra, che non dovrà superare il 70% dei ricavi del club (sono incluse nei ricavi le plusvalenze). Da questo punto di vista il Milan può rimanere sereno. Stando agli ultimi dati ufficiali disponibili, sommando i costi per gli stipendi lordi della rosa (allenatori+giocatori) + gli ammortamenti dei cartellini + le spese per agenti e commissioni la spesa totale è ben al di sotto del 70% imposto dalla UEFA: da questo punto di vista il Milan non ha bisogno di particolari interventi per ridurre i costi.
Questa comunque rimane una stima e gli scenari analizzati possono cambiare in base alle scelte e alla programmazione del club: è importante comunque ribadire che, nonostante una situazione negativa data dal mancato raggiungimento della Champions, per arrivare a coprire i buchi dei mancati ricavi non è "necessario" dover rinunciare al Reijnders della situazione. È sicuramente un'opzione e decisamente la più "semplice", ma non è l'unica in nessun modo.
In conclusione si può affermare che, per quanto il lavoro economico sul Club negli ultimi 5 anni sia stato di livello altissimo, una squadra di calcio dipende in tutte le sue componenti dai risultati sportivi. Che detta così può sembrare una banalità atroce, ma è evidente che negli ultimi anni questo concetto sia stato un po' perso di vista negli uffici di New York, Londra e Casa Milan. Da questo punto di vista, quello che dovrebbe guidare ogni scelta, la cessione di Reijnders sarebbe senza dubbio un malus.

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