Nell'estate dei Jashari, degli Ndoye e degli Osimhen fa ancora più rabbia la cessione-regalo di Reijnders

Dan Ndoye, esterno del Bologna classe 2000, 30 partite ed 8 gol nell'ultima Serie A. Contratto in scadenza nel 2027. Venduto al Nottingham Forest per 40 milioni più 5 di bonus e una percentuale del 10% sulla futura rivendita.
Victor Osimhen. Fuori rosa al Napoli, un anno in prestito al Galatasary. Ceduto proprio ai turchi per una cifra record di 75 milioni di euro nonostante il giocatore fosse totalmente fuori dal progetto partenopeo. Il giocatore ha spinto totalmente per tornare al Gala, il Napoli si è comunque impuntato per avere tutti i 75 milioni previsti dalla clausola.
Ardon Jashari, obiettivo numero uno di mercato del Milan. Il giocatore sta facendo il Diavolo a quattro per andare via, il Brugge non ci sente: continua a ripetere, anche se solo in via ufficiosa, che andrà via per i 40 milioni richiesti inizialmente.
Granit Xhaka: cercato dal Milan ad inizio mercato, con i rossoneri che pensavano di poterlo portare via per circa 8-10 milioni di euro. Il giocatore aveva dato massima apertura ai rossoneri, con il procuratore pronto a mediare con il Bayer Leverkusen. I tedeschi sono stati irremovibili: Xhaka si sarebbe mosso solo per 15-20 milioni di euro e così è stato, con lo svizzero che è andato al Sunderland per queste cifre.
Florian Wirtz, gioiello del calcio tedesco. Tutte le big europee si sono mosse su di lui, tutte sono scappate quando il Leverkusen è stato irremovibile: va via solo per 150 milioni, bonus inclusi. Il City ha rinunciato, il Liverpool ha accontentato le richieste delle aspirine,
Tijjani Reijnders, miglior centrocampista dell'ultimo campionato di Serie A e miglior giocatore rossonero delle ultime due stagioni. In primavera aveva rinnovato fino a giugno 2030. Il Milan lo ha venduto al Manchester City in fretta e furia per 57 milioni di euro più bonus, "rifugiandosi" dietro la volontà del calciatore di andare a giocare in Inghilterra ed essere allenato da Pep Guardiola.
Confronti che lasciano tanta amarezza: altre società europee, piccole e grandi, di fronte anche ad offerte importanti e volontà dei calciatori rimangono ferme sulle proprie posizioni, tenendo il punto e facendo sudare l'acquirente per arrivare poi al giocatore. Un atteggiamento che denota un fattore importante: la priorità, in questi casi, è l'aspetto sportivo. Poi sicuramente nessuno è insensibile al dio denaro, ma solo quando la proposta diventa indecente o raggiunge la valutazione fatta inizialmente.
Al Milan evidentemente non funziona così, o almeno è questo che traspare: una volta capito che il City avrebbe messo bei soldi, ma senza esagerare, in Casa Milan si è andati in fibrillazione: cedendo Reijnders si sarebbe evitato il rosso di bilancio. Obiettivo raggiunto. E il campo? Tutto indica che quello viene dopo.
Certo, il centrocampista olandese non è stato di certo regalato perché i 57 milioni garantiti sono comunque una cifra importante, ma che se confrontata al trend del mercato europeo fa rabbia: sia perché la sensazione che lascia è quella che abbiamo descritto qualche riga sopra e sia perché si sarebbe potuto tirare sul prezzo per avere ancora più risorse da investire sul mercato e non stare due mesi su trattative a suon di rilanci di un milione alla volta. Ma quella è un'altra storia. Ah, tra l'altro oggi è il compleanno di Reijnders: auguri Tijji.

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