Pioli cita il peccato di presunzione per destare la squadra prima del Derby
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La brutta prestazione in Europa League contro la Roma, con conseguente eliminazione, ha delle analogie con la doppia sconfitta nel derby in Champions League dell'anno scorso? A questa domanda, fatta durante la conferenza stampa alla vigilia del Derby, mister Stefano Pioli risponde con sincerità: “Forse quando arriviamo così troppo convinti poi non sappiamo reagire alle difficoltà. Forse è stato un peccato di presunzione pensare che la Roma non potesse metterci in difficoltà. È un errore che abbiamo pagato a caro prezzo”.
La sensazione, diciamocelo, l'hanno avuta un po' tutti: il Milan sceso in campo nel doppio confronto europeo contro i giallorossi pensava di avere già la vittoria in tasca. Lo si è visto negli atteggiamenti, nelle prestazioni e nell'infinità di duelli persi contro una squadra che attualmente si trova a 14 punti di distanza (con il finale di Udine da recuperare) dal Milan. Che tra l'altro è la stessa distanza che separa oggi Milan ed Inter. Visto che parliamo di due sfide singole l'errore più grande che si possa fare è pensare che i valori dati da un campionato lungo più di 30 partita debbano essere riproposti per forza anche in 90 o 180 minuti. Sarebbe quantomeno presuntuoso, proprio come ha detto Pioli. E contro la Roma così è stato.
Domani sera, scriviamolo chiaramente, l'Inter non si gioca lo scudetto, il ventesimo, quello della seconda stella. Lo vincerà comunque, che sia domani, la settimana prossima o quella dopo ancora. Domani le due squadre si giocano la storia: arrivare ad un traguardo del genere proprio al Derby vuol dire scrivere la storia di una rivalità cittadina che dura da più di 100 anni. Quindi i giocatori del Milan che domani scenderanno in campo dovranno rendersi conto che sul piatto non c'è la stagione, ormai finita a fine aprile e senza stimoli, non c'è la loro reputazione o altro: c'è la storia di una maglia gloriosa che dovrà essere onorata.
Anche per rispetto nei confronti delle centinaia di migliaia di tifosi che hanno, incondizionatamente, riempito San Siro e tutti gli stadi in trasferta, non smettendo un attimo di cantare ed incitare anche quando lo spettacolo in campo non era degno dei (tanti) soldi spesi. E per questo le dichiarazioni di Pioli di oggi: "Non in tanti lo sono stati quest’anno, milanisti” paiono più che mai fuori luogo.
Il "Forse è stato un peccato di presunzione" Pioli magari lo ha rivolto anche a se stesso, visto che contro la Roma ha pensato bene di stravolgere la squadra in un modo inutilmente cervellotico. Ma il passato è ormai passato, conta solo l'oggi e soprattutto il domani (sera). Perché è necessario che le cose vadano in un certo modo per non macchiare il futuro in modo indelebile. Se a questa squadra è rimasto anche solo un briciolo di orgoglio è ora di tirarlo fuori.
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