Rangnick, pressing asfissiante e ripartenze: con lui il Milan sarebbe indiavolato

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mercoledì 22 aprile 2020, 20:00Primo Piano
di Pietro Andrigo

In un mondo come quello del calcio, momentaneamente e giustamente privo del lato giocato a causa dell’emergenza Coronavirus, le telenovele di mercato guadagnano ancora più spazio. Tra voci e smentite, una delle vicende più discusse degli ultimi mesi rossoneri sicuramente riguarda il nome di Ralf Rangnick. L’allenatore tedesco, attualmente responsabile della direzione sportiva della Red Bull, sarebbe l’uomo individuato dalla dirigenza rossonera per il rilancio sportivo e societario del Milan. Tralasciando conferme e smentite è interessante capire, in caso di approdo in rossonero, come potrebbero cambiare i rossoneri sul terreno di gioco.

PRESSING ASFISSIANTE - “Pressing”: a detta di molti addetti ai lavori ed ex calciatori allenati da Rangnick è questo il termine calcistico preferito dal tedesco. L’ex tecnico dello Schalke è un autentico cultore del calcio aggressivo e improntato al detto “ruba palla e riparti”. I calciatori di Rangnick hanno l’obbligo di essere rapidi con i piedi e con la testa per sovvertire una situazione difensiva in offensiva. Senza dubbio questo trend è stato perfettamente rappresentato dal Liverpool di Klopp, un tecnico capace di proporre un calcio coinvolgente e divertente e che, guarda a caso, è tra gli allievi calcistici del “professor” Rangnick.

RIPARTENZE FULMINEE - Una celebre canzone di Sergio Endrigo diceva “Per fare l’albero ci vuole un fiore”: riadattandola, calcisticamente, alla filosofia di Rangnick si potrebbe ripensare con “Per fare il pressing ci vuole la velocità”. La rapidità, di esecuzione e di pensiero, è un’altra caratteristica fondamentale per il calcio fulmineo e verticale dell’ex RB Lipsia. In questo senso il manager tedesco è un accanito supporter della linea verde caratterizzata da giovani rapidi e promettenti che, lui stesso, seleziona attentamente. Diviso tra il 4-4-2 e il 4-3-3, le corsie esterne sono il fulcro del modulo del tedesco che proprio sulle fasce trova le fondamenta per le ripartenze fulminee, la base del suo calcio efficace e divertente. L’Italia, si sa, è terra calcistica difficile da conquistare specie la Milano rossonera, abituata ad un calcio elegante e vincente: la missione che potrebbe abbracciare Rangnick, in questo senso, è difficile e per molti è stata fallimentare. Solo il futuro, in questo senso, darà le sue risposte.