Repubblica - Stadio, il Milan decide in due settimane. E Sala bacchetta la maggioranza

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sabato 25 marzo 2023, 08:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Sfruttando anche la pausa delle nazionali, il tema della costruzione del nuovo stadio ha preso totalmente la scena nell'ambiente rossonero. La visita milanese di Gerry Cardinale, la seconda in poco tempo, suggerisce che il club di via Aldo Rossi ha tutta l'intenzione di andare in fondo alla faccenda di La Maura. Gli ostacoli però sono tanti e ancora non si capisce quanto potranno effettivamente disturbare i progetti del manager americano.

Due settimane

Come riferisce Repubblica questa mattina, secondo le parole che il sindaco Beppe Sala ha pronunciato giovedì a margine dell'incontro con Cardinale, il Milan ha deciso di puntare tutto sulla zona de La Maura, lasciando perdere il progetto condiviso con l'Inter su San Siro che, dopo quasi quattro anni di lavoro e burocrazia, è evidente che non sta portando i suoi frutti. Sala ha dichiarato che nell'incontro avuto con i vertici rossoneri, gli sono state portate sei o sette ipotesi che però devono ancora concretizzarsi in un vero e proprio progetto. Per farlo Cardinale si è preso un paio di settimane di tempo per tornare dal sindaco con un piano più dettagliato e che possa rispondere alle domande che lo stesso Sala si è fatto appena dopo l'incontro di giovedì a Palazzo Marino, in particolare sul destino del Parco Sud: "Che tipo di parco sarà? Sarà pubblico? Di quanti ettari?".

Frattura

In tutto questo le domande e i dubbi li avanzano anche molti dei membri della maggioranza del Consiglio Comunale, i quali sono stati bacchettati dallo stesso sindaco Sala che ha dichiarato: "Sbagliato l'atteggiamento di una parte di Pd che non avendo ancora visto il progetto dice che non va bene". Ma gli ostacoli ormai provengono non solo dal partito di maggioranza ma anche da altre frange del Consiglio: esponenti dei Verdi, di Forza Italia e anche della Lega hanno espresso le loro perplessità. Il tema che preoccupa è senza dubbio quello ambientale, ma indiscrezioni riportano che l'impianto non occuperà più del 15% dei 75 ettari della zona: in tal modo la parte di verde e parco da restituire alla zona sarà molto ampia. Insomma, prima di quattordici giorni difficile che emergano ulteriori sviluppi.