Romagnoli, stagione da Capitano. È l'annata della consacrazione fra leadership e certezze

Romagnoli, stagione da Capitano. È l'annata della consacrazione fra leadership e certezze MilanNews.it
© foto di Federico Gaetano
lunedì 4 marzo 2019, 18:30Primo Piano
di Daniele Castagna

Rendere normale ciò che per molti è straordinario. Giocare sopra il livello generale dando l'impressione di non sudare nemmeno. È questo ciò che sta mettendo in campo Alessio Romagnoli nelle ultime 21 presenze di Serie A, traghettando il Milan ad un terzo posto tanto inatteso quanto soddisfacente. L'idea che si ha nel vederlo giocare è che Alessio, 24 anni compiuti il 12 gennaio scorso, abbia fatto il salto mentale in avanti, lasciandosi alle spalle l'etichetta di 'futuro campione' ed abbracciando integralmente l'evoluzione attuale. Ora il centrale di Anzio va considerato, a tutti gli effetti, fra i migliori difensori del campionato, senza se e senza ma. E per chi ancora fatica a crederci, beh, parlano i numeri...

In campionato, con Alessio in campo, il Diavolo ha raccolto 7 clean sheet e più che quadruplicato il numero delle gare a punti rispetto alle sconfitte: 17 a 4. Un percorso netto quello del nazionale azzurro, capace di gestire con abilità da veterano il passaggio della fascia da Bonucci ed i casi più spinosi come la cessione di Higuaín ed i post gara turbolenti post Supercoppa. Un vero e proprio leader dello spogliatoio, riconosciuto pubblicamente da mister Gattuso e completamente supportato da tutti i compagni che non perdono occasione per indicarlo come esempio positivo in allenamento e non. L'infortunio al polpaccio, kryptonite del superman moderno, è alle spalle ed il rendimento medio delle ultime prestazioni è spaventoso. Da Milan-Napoli in poi, Romagnoli ha alzato un muro invalicabile, coadiuvato da Musacchio e Donnarumma, incrementando sensibilmente le proprie prestazioni.

La media voto di WhoScored, sito di analisi e statistica calcistica, affianca al nome di Alessio Romagnoli un impressionante 6.90. Un rating altissimo per chi, di mestiere, deve pensare a fermare le stelle avversarie e guidare la linea difensiva. Insomma una stagione da Capitano nel senso pieno del termine, per rendimento sportivo e gestione dello spogliatoio. Con un rinnovo quasi al buio, legandosi al Milan nel momento di massima incertezza sul futuro del club tra le nubi di una presidenza assente e gli spettri finanziari pronti a colpire. Lì venne posta la prima pietra dell'attuale retroguardia granitica del Diavolo che ora si gode Romagnoli, allontanando ogni sirena di mercato. Incedibile nell'anno della consacrazione, senza nulla da aggiungere, con un futuro ancora rossonero.