Sala: "No alla ristrutturazione di San Siro. Milan e Inter tornano sul progetto dello stadio in comune nella zona Meazza"
Al termine dell'incontro con Milan ed Inter a Palazzo Marino sulla questione relativa al futuro di San Siro, il sindaco Giuseppe Sala ha svelato qual è stata la decisione presa dai due club facendo il punto della situazione. Queste le sue dichiarazioni.
"È appena terminato l'incontro con le due squadre, presenti sia il management delle società che le proprietà o i rappresentanti delle proprietà. Sono venuti da me, e lasciatemi dire come premessa a tutto, noto che anche con la nuova proprietà dell'Inter, l'accordo e l'unità d'intenti delle sue squadre in questo momento è molto forte, ed è una cosa positiva in se. Le due squadre mi hanno detto lunghe analisi di fattibilità tecnico ed economiche rispetto all'ipotesi di ristrutturare San Siro. Fondamentalmente partendo dal progetto di WeBuild, ma in sostanza cercando di inserire le ipotesi realistiche di ristrutturazione. Dopo lunghe analisi sono arrivate alle conclusione che non è ristrutturabile, o per lo meno non è ristrutturabile a costi accessibili, e che quindi non considerano l'ipotesi San Siro come appunto si era pensato negli ultimi mesi fattibile. La loro proposta a questo punto è di tornare sull'idea di un nuovo stadio nell'area di San Siro. Tutti voi sapete che è un processo molto lungo, stavo rivedendo oggi tutti i documenti, ho rivisto quattro deliberi di giunta, un dibattito pubblico, una delibera in consiglio comunale, la resistenza nostra all'idea del referendum. Quindi c'è dietro tanto lavoro, vedendola in positivo vuol dire che non si riparte da zero ma da una serie di atti già fatti e anche da un'espressione molto precisa del volere del consiglio comunale. Questa è l'idea. Per poter dire con certezza che si procederà in questa direzione ci son tre cose chiedono le squadre ed una che chiedo io. Le squadre chiedono queste tre cose: 1) qual è esattamente il valore di San Siro e delle aree essendo loro chiaro che questa valutazione è stata affidata con un carico formale che è stato fatto ad inizio agosto all'agenzia delle entrate. noi ci aspettiamo in questi giorni una prima valutazione che ripeto, in ottica di cessione di stadio e aree alle squadre. Il primo tempo è di esattamente di che valore si tratta, partendo dal presupposto che è evidente che quel valore è da un lato un vincolo, perché noi non possiamo cedere anche per un fatto di responsabilità amministrativa a un valore inferiore, ma non abbiamo nessuna intenzione di speculare su quel valore. Il valore che ci saranno per noi fa legge.
Seconda questione: capire più in dettaglio il vincolo della sovraintendenza in ottica di cambio di proprietà e qualora lo stadio diventasse delle squadre. A questo proposito abbiamo già fissato un incontro con la sovraintendenza e con le squadre per settimana prossima. La terza richiesta, alla luce di tutto ciò, i tempi per l'operazione. Quindi partendo da oggi, i tempi da qua al momento in cui loro possono diventare proprietari di stadio e di aree. Ci devono presentare un progetto abbastanza in breve termine, dove il progetto contiene da un lato il nuovo stadio, dall'altro una rifunzionalizzazione di San Siro rispetto alla quale non posso anticipare niente perché ci stanno lavorando, ma rispetto a questa le due squadre hanno mostrato grande disponibilità. Queste sono le tre cose che ci hanno chiesto Milan e Inter: valore, vincolo sovraintendenza e tempi".
Il sindaco ha poi replicato: "Io ne ho chiesta una sola, e cioè ho detto: bene, noi lavoreremo per darvi il contesto di questi tre aspetti, ma poi per avviare operativamente le procedure io ho bisogno che quella sarà l'unica ipotesi per loro che rimarrà in campo. Quindi pare una richiesta totalmente ovvia. Incontro con grande serenità, posso dire che è chiaro che io ho lavorato per cercare di tutelare San Siro e la speranza che il progetto di WeBuild venisse accettato. Però questa è la mia volontà politica, i conti li fanno le due squadre, dopodiché gli investitori sono solo, dopodiché se mi dicono che avendoci lavorato approfonditamente pensano che la cifra per la ristrutturazione sia molto elevata e che a loro non conviene. Ineccepibile. Non posso eccepire nulla rispetto a questa loro decisione. Posso vedere positivamente comunque l'idea di rimanere a Milano, dobbiamo essere rapidi nel dare quello che loro chiedono ma ripeto, ho sottolineato più volte nel corso dell'incontro, nel momento in cui si dichiareranno soddisfatti delle informazioni che richiedono poi io chiederò di aver certezza che quella è la via, per tanti motivi. È chiaro che anche per i milanesi, anche per i tifosi questa è una lunga storia, ma non è facile realizzare stadi in Italia, c'è grande complessità, quindi se a questo punto questa deve essere l'idea, che l'idea sia ma senza altre incertezze".
Quindi San Siro diventerebbe di proprietà delle due società?
"Assolutamente. Dobbiamo fare un bando pubblico in cui metteremmo in vendita San Siro e le aree. Quindi assolutamente sì. Su cosa e su come rifunzionalizzeranno ci stanno lavorando".
Il passaggio di proprietà potrebbe incidere sul vincolo?
"Io credo che possa essere rimodulato, quindi parte del vincolo rimane ma che rimanga in mano pubblica. Poi in mano privata può cambiare qualcosa".
Quindi poi la città godrebbe di due strutture, una funzionante come stadio e una magari alleggerita
"Si".
Sulla rifunzionalizzazione dell'area di San Siro
"Non riesco a dire di più perché ci stanno lavorando e credo nella loro sincerità quando mi dicono che ci hanno lavorato veramente affondo sull'ipotesi di conservare San Siro. Quindi da qui riparto. La cosa positiva è che considerano comunque importante la presenza a Milano, la presenza nell'area importante, quindi oggi oggi io non sono in condizione di chiedere "Eh vabbè però a questo punto abbandonate le altre ipotesi" finché non gli do le informazioni che mi han chiesto".
Sul progetto del 2019
"Il Consiglio Comunale ha deliberato, ed ha deliberato. È chiaro che le resistenze ci sono su tutto, figuriamoci se non ci sono su una cosa così visibile come lo stadio. Però sto alle regole, e le regole sono il rispetto delle delibere di Giunta e di Consiglio, quindi anche in rispetto al Consiglio che nel 2022 si era espresso con grande decisione".
Sulla decisione del Consiglio di tenere l'indice 0.35 per le aree
"È il vincolo".
Che tempistiche si da?
"Beh è difficile dirlo oggi, però è chiaro che rispetto, vi ho detto, che stiamo già partendo con la sovraintendenza, che vediamo settimana prossima. L'Agenzia delle entrate mi aveva promesso che intorno a metà febbraio una prima valutazione, quindi dovrebbe essere una cosa molto rapida".
L'eventuale costruzione del nuovo stadio che tempi avrebbe?
"Non glielo so dire".
Rispetto al vincolo: si potrebbe ipotizzare l'abbattimento di San Siro?
"Difficile questo e lo sanno anche le società".
Potrebbe essere alleggerito?
"Si, potrebbe".
Lei ha chiesto garanzie che altri progetti non vadano avanti?
"Oggi non posso chiederle, nel momento in cui fornirò questi dati a loro necessari sarà anche costretto. Oggi non è un tema, non l'ho posto. E non voglio dar qui al momento in cui si deciderà dire una parola in più rispetto a due possibili impianti su cui in passato mi sono espresso, anche in modo critico. Adesso mi taccio e cerco di andare avanti".
Come hanno accolto questa richiesta i club?
"È logico. Onestamente è chiaro che, vediamola anche in un altro modo. A me mancano due anni o forse qualcosa in più, che non è un tempo lunghissimo, ed è chiaro che tutto va fatto abbastanza rapidamente. Io ci metto la faccia nel momento in cui non si cambia un'altra volta. Ho spiegato loro che nel rispetto del mio ruolo ci sono delle caratteristiche tecnico-amministrative, e poi ci sono le questioni politiche, e la principale è che capisco, e dispiace, il possibile disorientamento di tanti tifosi, cittadini che ne hanno viste tante. Se, mi posso permettere, potrebbero esserci se non tutti, però la luce verde la vedremo abbastanza presto".
Vi riaggiornerete a febbraio? Quando?
"Senz'altro prima. Eh non lo so".
Rispetto al 2019 sembra ora che quasi si sia perso del tempo, 5 anni
"Comunque stiamo parlando in un investimento molto significativo. Stiamo parlando di un nuovo impianto. L'acquisto dell'esistente, delle aree e funzioni da sviluppare sulle aree. Stiamo parlando di una cifra molto significativa. Ora avere due proprietà, solide, perché noi molto spesso le nostre società non sono indebitate, spesso i debiti possono sulle proprietà, e quindi dipende anche da chi sono le proprietà. Ora le due compagine sono molto solide e lavorano insieme, e questa è una garanzia".
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