Senza Ibra un attacco con enormi incognite: Rebic unica certezza e il solo Jovic non basterebbe...

venerdì 15 maggio 2020, 17:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Ibrahimovic verso l'addio. Sembra ormai questa l'opinione comune sul futuro di Zlatan, non obbligatoriamente legato alla probabile scelta di affidare a Rangnick la guida tecnica del club. Una separazione quasi annunciata quindi, lasciando sempre aperto un minimo spiraglio legato all'imprevedibilità del campione svedese. Nel caso in cui il classe '81 dovesse effettivamente lasciare il club rossonero, bisognerà ragionare in maniera approfondita sul futuro dell'attacco, reparto che andrebbe totalmente ripensato.

LEAO - Via Piatek a gennaio, via Ibra in estate, il ruolo di Leao diventerà chiaramente centrale. Impensabile che il Milan possa privarsi anche del portoghese, sebbene sia necessario valutare attentamente le potenzialità del calciatore. L'ex Lille è reduce da una stagione tutt'altro che positiva, condita da sole dieci presenze da titolare ed appena due gol: nulla vieta che il ragazzo possa esplodere nei prossimi mesi, ma affidarsi soltanto a lui sarebbe quantomeno azzardato, soprattutto per una società che mira a ritornare ai vertici. Giusta quindi la conferma di Leao, a patto che al suo fianco ci sia qualcuno che offra determinate garanzie.

REBIC - Ad oggi l'unica "certezza" del reparto offensivo milanista, il che è ai limiti del paradossale se pensiamo che a fine 2019 il croato sembrava prossimo alla partenza. Il classe '93 è diventato capocannoniere stagionale del club in appena due mesi, mostrando un grado di decisività importante ed una considerevole freddezza sotto porta. Con Rangnick sicuramente Rebic manterrà un ruolo da protagonista, anche se il Milan dovrà iniziare a ragionare con l'Eintracht Francoforte, magari cercando un accordo per il riscatto del calciatore prima della scadenza del prestito, fissato a giugno 2021.

CASTILLEJO - Lo spagnolo, rimasto ai margini per una stagione e mezza, si è rilanciato con l'addio di Suso. L'ex Villareal è un giocatore diligente e prezioso sulla fascia, ma il suo contributo offensivo è decisamente inferiore a quello di Rebic. Per tale ragione è difficile e pericoloso considerare Castillejo come un "titolarissimo".

JOVIC E NON SOLO - Senza Ibra, con il solo Rebic come "sicurezza", è chiaro che l'attacco milanista dovrà crescere sia in numeri che in qualità. Inevitabile l'acquisto di un centravanti, o meglio una prima punta, che sia idonea al calcio di Rangnick: rapidità, aggressività e costanza nei movimenti senza palla. Il nome di Jovic potrebbe fare al caso del Milan, ma il serbo, oltre ad essere reduce da un'annata deludente, ha subito un grave infortunio al calcagno che lo terrà ai box per 2/3 mesi. Tesserarlo a condizioni favorevoli potrebbe rivelarsi una scommessa vincente, a patto che il club si tuteli con altri paracaduti, perché Jovic, Rebic, Leao e Castillejo non possono bastare... Sarebbe utile acquistare un'altra punta con buone capacità realizzative, in modo da elevare il numero potenziale dei gol, in modo da abbassare il numero delle incognite.