Tonali, mediano a chi? I numeri sono da centrocampista top in Serie A

In MIlan-Lecce Sandro Tonali ha servito il sesto assist di questa sua stagione in Serie A. Tra i centrocampisti del massimo campionato italiano è dietro, riporta Opta, solo a Piotr Zielinski (sette) e Sergej Milinkovic-Savic (otto). Ce ne sono quattro davvero pregevoli su azione: quello nel derby di andata, quando intercetta un passaggio di Calhanoglu e manda Leao a tu per tu con Handanovic, quello quasi telecomandato per Giroud, che poi in sforbiciata volante la risolve contro lo Spezia allo scadere, senza contare quello di prima, da posizione laterale, che scatena Leao nel match di Salerno. Poi quello di Napoli, d'esterno, sempre per Leao dopo aver recuperato palla a centrocampo giganteggiando su Zielinski e Anguissa. Chiudono quello di San Siro contro la Roma direttamente da angolo per il gol di Kalulu e infine quello di domenica, contro il Lecce, su uno schema da corner (ma la palla era in gioco).
Cosa ne ricaviamo da questi dati e situazioni? Innanzitutto che Zielinski e Savic, oltre ad essere calciatori forti e di qualità, sono utilizzati dai rispettivi allenatori in modo molto più offensivo rispetto a come Pioli sceglie di utilizzare Sandro. E che, nonostante sia uno degli incaricati a battere i calci piazzati, la maggior parte dei passaggi decisivi arrivino da azioni di gioco in mezzo al campo. Recupero palla e imbeccata, ma anche giocata di prima per l'inserimento del compagno: il repertorio è ampio.
Polmoni e cuore da mediano, piedi e inserimento da mezz'ala. Sandro è diventato l'idolo dei tifosi non solo per il suo dilagante milanismo, ma soprattutto per quello che fa vedere in campo. Paragonato a Pirlo ad inizio carriera, probabilmente da chi non riesce ad andare oltre una superficiale occhiata al taglio di capelli, Tonali si è dimostrato un calciatore completamente diverso dall'ex numero 21 rossonero. Corsa, sacrificio, ma anche qualità, gol e assist. La sensazione è che il classe 2000 sia ancora in costante evoluzione e che abbia nelle gambe anche qualche gol in più, come ha dimostrato la scorsa stagione quando lo schieramento della squadra gli permetteva qualche scorribanda in avanti in più.
Quello che impressiona è che il 22enne nel giro di tre stagioni sia passato da una prima annata molto difficile sul prato verde di San Siro ad assoluto protagonista in un Quarto di finale di Champions League, andando a contrastare a viso aperto uno dei reparti più efficaci e forti d'Italia quest'anno, il centrocampo del Napoli. Colpi dati e colpi subiti ma infine, grazie anche al lavoro tutti i suoi compagni, Tonali ne è uscito vincitore. Stupisce come riesca ad adattarsi con risultati almeno buoni, ma spesso fino all'ottimo e l'eccezionale, ad ogni richiesta di Pioli.
Anche domenica contro il Lecce, seppur non al meglio (se non si fosse fatto male al costato avrebbe giocato Pobega, ndr), Sandro ha preso il posto di Bennacer con guida tecnica in mezzo al campo, senza però lasciar perdere recuperi e contrasti. Ed anche senza essere al 100% è uscito fuori l'assist per il gol di Leao che ha sbloccato un match che sembrava essere chiuso a tripla mandata. Il Milan e i milanisti se lo godono, e lui si gode il Milan, con in mente l'obiettivo di non smettere mai di sognare.

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