Tra progetti, burocrazia e ritardi: in Italia servono stadi nuovi. Soprattutto a Milano...

Tra progetti, burocrazia e ritardi: in Italia servono stadi nuovi. Soprattutto a Milano...MilanNews.it
lunedì 6 settembre 2021, 18:00Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

Negli ultimi anni, sono cambiate diverse proprietà in Serie A, il più delle volte ad arrivare sono stati investitori stranieri, sbarcati in Italia con l'obiettivo anche di costruire un nuovo impianto di proprietà. Peccato che nel nostro paese realizzare un nuovo stadio resta un'impresa non facile da portare a termine. Lo sanno bene anche Elliott e Suning che ormai da quasi tre anni sono al lavoro per regalare un nuovo impianto a Milan e Inter, ma per il momento la situazione non si sblocca. 

TROPPA BUROCRAZIA - Eppure è evidente quanto servano stadi di proprietà che permettano ai club di aumentare gli introiti: come riporta Affari e Finanza, le venti società di Serie A hanno un debito di 5,2 miliardi di euro e continuano a perdere soldi e campioni. Per capire ancora di più quanto sia critica la situazione in Italia basta fare un confronto con la Premier League e la Bundesliga: nella Serie A 2020-2021 ben 14 stadi su 20 erano di proprietà pubblica, in Inghilterra è pubblico un quinto degli impianti, in Germania le arene comunali sono il 39%. Eppure soggetti vogliosi di investire cifre importanti per costruire nuovi impianti ci sono (oltre a Milan e Inter, vorrebbero realizzare un nuovo stadio per esempio anche Roma, Fiorentina, Bologna e Venezia), ma la burocrazia italiana non aiuta affatto visto che per arrivare in fondo bisogna superare ben sette tappe: studio di fattibilità, conferenza dei Servizi preliminare, presentazione del progetto, conferenza dei Servizi decisoria, provvedimento autorizzativo finale, gara (in caso di impianti pubblici), stipula della convenzione.

IL CASO MILANO - Insomma, una corsa ad ostacoli infinita, tanto che da anni sia la FIGC che la Lega Serie A chiedono invano ai governi di snellire l'iter di approvazione. A Milano, dove Milan e Inter hanno un bisogno vitale di aumentare gli introiti per tornare a competere con i top club europei, continua ad essere tutto fermo e sarà così fino a quando non ci saranno le elezioni comunali ad ottobre. Sarà dunque un percorso ancora lungo, sperando che chi verrà eletto darà finalmente il via libera ad un progetto importante non solo per i due club, ma anche per tutta la città di Milano.