Un nuovo Milan. L'appello è il seguente: non ripetere il 2012

Ivan Gazidis ha dettato la via, stroncando sul nascere sventagliate utopiche e fuori mercato: il Milan ha rischiato la bancarotta, è stato salvato sul filo di lana da Elliott e ora dovrà risalire la china in maniera progressiva. Le precedenti gestioni hanno demolito la situazione finanziaria rossonera, senza oltretutto raggiungere risultati sportivi di rilievo in questi ultimi anni: spese errate, stipendi fuori mercato e scelte non idonee alla situazione in cui verteva il Milan. Ora è tempo di ripartire dalle macerie. Non ci sarà Leonardo, non ci sarà Gattuso, ma il progetto va avanti.
EVITARE UN 2012 BIS - Il Milan, senza Champions, dovrà in qualche modo trovare quei 50 milioni che avrebbe ottenuto con la qualificazione alla massima competizione europea, sentenza UEFA permettendo. Non solo, sarà necessario anche coprire parzialmente il rosso di bilancio per prerogativa del Fair Play Finanziario. Come muoversi? Vendere qualche pezzo forte non sarà probabile ma sostanzialmente obbligatorio, ma le cessioni dovranno essere congrue e non affrettate. Nel 2012 il Milan svendette quello che era il miglior difensore del mondo ed un attaccante che, a distanza di sette anni, sta continuando a fare la differenza, seppur in MLS: due cessioni effettuate per risanare il bilancio, con il PSG che ha sostanzialmente banchettato sulle necessità rossonere. Ecco, questo non dovrà più succedere: perché un conto è vendere in maniera sensata, un altro è incenerire le proprietà tecniche del club.
I SACRIFICI - Sono in tanti i giocatori che potrebbero garantire plusvalenze vantaggiose al Milan, ma i probabili sacrifici non dovranno essere inutili. Per prima cosa bisognerà accettare soltanto offerte vantaggiose; in secondo luogo si dovrà rimpiazzare questi giocatori con sostituti all'altezza, meno costosi ma con importanti, se non sicure, prospettive. Per questa ragione si dovrà prendere la decisione migliore dal punto di vista dirigenziale, perché ceduti i gioielli della rosa, derivanti dal passato, il Milan non avrà più nulla da cui attingere. Inoltre, se possibile, sarebbe importante trattenere almeno Donnarumma e Romagnoli, giocatori giovani e decisivi, difficilissimi da rimpiazzare nel breve periodo e capaci di migliorare ancora il proprio valore nel corso degli anni. Venderli sarebbe molto semplice (vedi Ibra e Thiago Silva) ma poi il Diavolo si troverebbe ancora di più in ginocchio.

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