Working class heroes: Abate e Borini, per un Milan che ringhia

Working class heroes: Abate e Borini, per un Milan che ringhiaMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 12 maggio 2019, 14:30Primo Piano
di Daniele Castagna

Per talenti e giocate di fantasie citofonare altrove, questo Milan ha raccolto sei punti nella spazzatura con nervi e carattere. Contro il Bologna un successo di volontà, senza mai accettare un qualsiasi altro risultato che non fosse una vittoria; contro la Fiorentina qualche spunto di gioco in più rifiutando di perdere la propria identità difensiva, ristabilita con le chiusure di Romagnoli e le parate di Donnarumma.

Al Franchi però, il Diavolo è stato accompagnato allo 0-1 finale grazie al contributo di Ignazio Abate e Fabio Borini. Ci scuserà John Lennon, dal quale permutiamo il concetto di  working class hero(es) della notte di Firenze. I flash delle telecamere magari inquadreranno altro, ma l'ex Sunderland ha finito nuovamente con il sangue sulla maglia ed il veterano ha arginato il ciclone Chiesa. Con esperienza e mestiere, il canterano classe '86 ha retto le micidiali accelerazioni del talento Viola, senza rischiare sanzioni disciplinari e chiudendo al 95' con un solo fallo commesso.

Sempre dentro la gara e con grande senso tattico, Fabio Borini si è sacrificato per la vittoria finale, togliendosi anche il lusso di servire a Cutrone una palla gol solo da spingere in rete. Ancora una volta, l'ex Roma ha corso per tutti, preso le botte per tutti (primo in campo per falli subiti, 5) e sostituito all'88' a benzina esaurita con il contachilometri giunto a 10574 metri di lavoro a testa bassa. Può non piacere, ma al momento questo è il Milan. Tanta lotta, cuore e sacrificio. Tornerà anche il bel gioco in un futuro prossimo, ma contro Frosinone e SPAL l'obiettivo è chiudere con altri due successi. Anche al costo di sanguinare in campo, come insegna Borini.