Caldara e Biglia ko: servono rinforzi a gennaio. Gattuso ora deve spiegare il suo no a Montolivo

Non è tutto oro quel che riluce dietro il quarto posto raggiunto ieri sera dal Milan di Gattuso. E i motivi sono più di uno. So che nella vulgata italianista il risultato è in cima a ogni desiderio e rischia di giustificare qualsiasi prova di basso profilo, ma nel caso in specie il Milan ha toccato il fondo. È stato premiato dal 2 a 1, il calcio ha tolto e restituito a uno dei più generosi e validi esponenti, Romagnoli, e ha castigato il Genoa che non ha sicuramente fatto granchè per meritare l’1 a 1. Radu, il suo portiere, prima della sventurata uscita finale, ha evitato almeno un paio di gol fatti respingendo su Higuain e Kessiè. E il golletto del Grifone è arrivato senza nemmeno un tiro in porta. Il cross di Kouanè è stato deviato da uno stinco di Romagnoli ingannando Donnarumma. Perciò non è il caso di parlare di beffa per il Genoa semmai dei demeriti del Milan e in particolare del suo allenatore.
Gattuso ha avuto sfortuna perdendo Biglia a poche ore dall’appuntamento di San Siro ma il rimedio è stato, così l’ho definito per il Giornale, un pasticcio tattico. Pensate allo schieramento iniziale: tre difensori (Musacchio, Romagnoli e Rodriguez) e fn qui niente di inedito, poi a centrocampo Kessiè laterale destro, mai fatto prima, Calhanoglu centrale di centrocampo con Bakayoko a fargli da spalla e Suso tre-quartista di lato rispetto alle due punte. Uno sgangherato sistema di gioco insomma che è stato premiato due volte: dal lampo iniziale di Suso e poi da quella rovesciata volante di Romagnoli che ha fatto esplodere San Siro e riportato il Milan al fianco della Lazio al quarto posto.
C’è da chiedere conto a Gattuso del perché di quelle scelte con poco senso. Primo: perché a centrocampo non ha preferito chi quel ruolo, a livello più basso rispetto a Biglia, l’ha già svolto? D’accordo Mauri non è all’altezza, ma Bertolacci qualcosina in più poteva dare per non parlare di Montolivo la cui esclusione a prescindere come direbbe Totò, va spiegata senza reticenze, senza quei dico e non dico che offendono la serietà professionale di Montolivo. E poi perché non Abate dall’inizio? A Reggio Emilia contro il Sassuolo i suoi due interventi difensivi hanno evitato altrettanti gol. Non credo al pregiudizio, credo invece alla scelta tecnica e allora la scelta tecnica è un errore perchè Abate è il sostituto naturale di Calabria, più dotato dal punto di vista difensivo, forse non capace di attaccare come il suo giovane sodale.
L’infortunio di Caldara, quello di Biglia dalla guarigione più lunga di ogni previsione immediata, pongono una questione di fondo su cui è bene che anche la società intervenga. Perché va bene fare il “capo” del gruppo ma quando la patria reclama l’aiuto non bisogna negarlo. Sul difensore bisognerà intervenire a gennaio, così come l’attaccante di riserva dietro la coppia Cutrone-Higuain che contro il Genoa ha funzionato pochissimo.

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