Con l’alternativa a Giroud ci sarà da divertirsi. Le differenze tra il turco, Lukaku e Cuadrado. Ignobile trappola al Lecco, che vergogna! Abatantuono e gli eredi rossoneri

Con l’alternativa a Giroud ci sarà da divertirsi. Le differenze tra il turco, Lukaku e Cuadrado. Ignobile trappola al Lecco, che vergogna! Abatantuono e gli eredi rossoneri MilanNews.it
venerdì 21 luglio 2023, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Penso che, con le visioni europee che stanno accompagnando la campagna acquisti, azzeccare il centravanti destinato ad alternarsi con Giroud potrebbe regalare ai rossoneri una stagione divertente, assai diversa dall’ultima (specie in campionato). Il mosaico manca ancora di tasselli importanti, ma - nonostante il consueto scetticismo - il club è molto attivo per cercare di consegnarlo a Pioli il prima possibile. L’identikit è tracciato, le piste più di una: divertiamoci nel frattempo a indovinare chi arriverà… 

Anche perché, al momento, le concorrenti sono un po’ in ritardo (ripeto, al momento), alle prese con vicende e intrecci singolari come Immobile tentato dall’Arabia e il Napoli che deve solo ritoccare. A proposito delle cronache di mercato, sicuramente non vi sarà sfuggito come negli ultimi anni il Milan sia stato ripetutamente beffato, anche in casa sua, per esempio da Donnarumma, Kessie e il turco, mentre invece i cattivoni nelle storie di voltafaccia - nei casi di Lukaku e Cuadrado - siano solo i giocatori, mentre dirigenti e società rispettive siano incolpevoli vittime. Prospettive. 

So che se Pulisic (in gran spolvero nella prima galoppata contro il Lumezzane, tra le altre buone note), Loftus e Reijnders li avessero presi Inter o Juve o le romane, sarebbero stati presentati come colpi-scudetto, mentre invece riguardo al Milan si parla addirittura di un ritorno all’epoca Fassone-Mirabelli nel dipingere il mercato 2023. Prospettive. 

L’ignobile macchinazione di cui è vittima il Lecco e che condiziona non poco la compilazione dei calendari di serie B (e a scalare Lega Pro eccetera), con l’inevitabile slittamento dell’inizio dei campionati, è una vergogna per un sistema calcio che trasuda indecenza, mentre si crogiola nella favoletta dei diritti tv con una lievitazione dei costi (per la gente) al limite dell’insostenibile. Se trucchi stipendi e bilanci patteggi, se presenti regolarmente dei documenti con poche ore di ritardo - rispetto a un limite cervellotico - ti retrocedono. Non è accettabile. Prospettive. 

A proposito di sostenibilità, in attesa del nuovo stadio si prevede che nella prossima stagione il Milan realizzerà ricavi per oltre 420 milioni, +40% sul 2022, e dovrebbe concludere con circa 90 milioni di utile operativo rispetto agli 11 dell'anno scorso. Un brand che forse inizierà a piacere anche a Gravina. Prospettive. 

Diego Abatantuono, per me un familiare più che un amico, ha (ri)dato le dimissioni dopo gli addii di Tonali e Maldini, non riconoscendosi più in questo calcio senza valori di appartenenza e bandiere che - nello sport e nel calcio in particolare - vanno ben oltre la semplice retorica del romanticismo. Lo aveva già fatto dopo che Berlusconi aveva dato le chiavi a YongHong Li. Diego pensa e dice cose condivise da molti tifosi, diciamoci la verità: tra l’altro, il mese di giugno 2023 per chi ha sangue rossonero è stata un’emorragia senza precedenti. 

Quando silenziosamente i cinesi sono sbarcati a Milano e piano piano si sono presi bar, ristoranti, grandi magazzini, negozi di abbigliamento, alimentari, parrucchieri, tintorie eccetera, nessun milanese si è dimesso. Anche se in tanti lo pensavano e lo dicevano. Nessun sardo si dimise quando l’Aga Khan colonizzò la Sardegna. Il mondo va sempre di più nella direzione di chi ha e può comprare, nel senso di chi ha tutto e può comprare tutto. Non solo nel calcio. È sempre stato così, ma adesso la forbice si sta ampliando a dismisura. Noi possiamo rispondere e difenderci con progetti seri e credibili “Made in Italy”, riuscendo così quanto meno a ritardare alcuni processi di dismissione che sono spesso inevitabili. 

I sentimenti di chi coltiva una passione con il cuore, sono preziosi al punto di non avere prezzo. E vanno rispettati. So per certo che Diego (come avvenne anche l’altra volta) resterà attaccato alla sedia rossonera nonostante le dimissioni sbandierate, non foss’altro che l’eredità milanista del padre ha già attecchito sui figli Marta, Marco e soprattutto Matteo, e quella del nonno ha già arricchito il piccolo Michelangelo. Quando hai generato una stirpe milanista, puoi dimetterti a parole dal tifo, ma non dai figli e dai nipoti. Prospettive, state sereni.