Contano gli obiettivi, non i pronostici: in Italia e in Europa una squadra pronta. Mercato, arbitri, i rossoneri e le regole da rispettare. Nessuna scommessa su Origi

Contano gli obiettivi, non i pronostici: in Italia e in Europa una squadra pronta. Mercato, arbitri, i rossoneri e le regole da rispettare. Nessuna scommessa su OrigiMilanNews.it
venerdì 12 agosto 2022, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Difendere lo scudetto e tornare competitivi in Europa: gli obiettivi, finalmente, sono precisi e dichiarati. E' finita dopo quasi 10 anni la solfa del quarto posto (che poi non arrivava mai). Il Milan è tornato a pensare, vivere e vincere da Milan, secondo la sua storia e la sua tradizione. Non si trattava di nascondersi prima o di lanciare proclami adesso: si sono vissuti anni di mediocrità durante i quali era complicato fare i gradassi. Oggi la squadra è solida, viva, preparata. Pronta. Al di là delle valutazioni sui singoli per i quali serviranno tempo e pazienza pensando in particolare ad Adli, Dek e Pobega (personalmente di Origi mi fido già), i rossoneri hanno dimostrato di conoscere bene lo spartito, di avere chiare posizioni, compiti, mansioni. L'organizzazione di Pioli è la certezza da cui ripartire, i pronostici invece sono le chiacchiere da trascurare.

Mancano ancora alcuni ritocchi dal mercato, com'è noto. Ho letto con sorpresa che il 23enne N'Dicka, in scadenza l'anno prossimo, ha preferito restare l'ultima stagione a Francoforte per poi andarsene a zero. Per l'Eintracht un bel vantaggio, mentre di norma se lasciano il Milan a zero è una fregatura. Prospettive. Maldini e i suoi lavorano in silenzio e, come ampiamente previsto e scritto, sbocciano e fioriscono nomi e cognomi ogni giorno, tutti con i tratti dell'identikit delle giovani promesse. Un andazzo ben diverso dal Barcellona che rincorre nelle ultime ore pre-Liga l'iscrizione dei suoi giocatori, del PSG che spende e spande come se non ci fossero né un domani né un FairPaly, di Inter e Juve che paiono incatenate eppure hanno un'agilità e una disinvoltura finanziaria da schedina vincente del Superenalotto. Strategie. E prospettive, appunto. Il modello Milan resta tale per il Milan e per chi capisce che servono le idee, più dei soldi. 

Ho letto (e scritto) della nuova stagione arbitrale che ci aspetta. Vivo il calcio da mezzo secolo e non ho inteso quasi niente su falli di mano, rigorini, deviazioni, fuorigioco, VAR... Sarà un caos, ve lo dico sin d'ora. Sui grandi temi regna sovrano il silenzio, sulla discrezionalità e dunque sul potere dei fischietti, invece, si fanno sempre passi da gigante. Tutto perché le partite vadano come vogliono loro, come sempre è stato e come sempre sarà. Chi deve discutere e partecipare alle decisioni, del resto, li lascia fare in attesa delle carte degli alibi da giocare nelle occasioni opportune. Il calcio è l'unico sport planetario a non aver avuto vantaggi oggettivi dalla tecnologia, per il semplice fatto che l'interesse più grande è lasciare il pallone in mano, o tra i piedi, degli uomini. Società e organi preposti non alzano il dito, non chiedono la parola, non partecipano all'evoluzione. Così è se vi pare.

Buon campionato a tutti.