L’impresa per la leggenda. Leao in dubbio. Difendo Tata e Gabbia. Un abbraccio a Osimhen

L’impresa per la leggenda. Leao in dubbio. Difendo Tata e Gabbia. Un abbraccio a Osimhen
mercoledì 24 novembre 2021, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

C’e’ un solo modo per entrare nella storia: vincere un trofeo! C’è un solo modo per entrare nella leggenda: compiere l’impresa. L’impresa non è battere l’Atletico Madrid, perche’ il Milan ci era gia’ riuscito prima delle nefandezze dell’arbitro turco, ma qualificarsi agli ottavi di Champions League. Qualcuno potrebbe parlare addirittura di miracolo, perche’ purtroppo non dipende solo dal prossimo cammino rossonero, ma da diabolici intrecci nei risultati. 

Il Milan ci deve credere,anche con la solita pletora di assenti,che non consentono a Stefano Pioli un giudizioso turn over. A pagarne le conseguenze il povero, grande Leao, in dubbio come titolare dal primo minuto. Al suo posto eventualmente Krunic. Non ricordo comunque un percorso cosi… particolare nelle precedenti esperienze di Coppa. A partire dal sorteggio infernale che ha visto al Milan toccare tre avversari di assoluta caratura europea, con un palmares internazionale di grande spessore. A Liverpool mi tengo stretta la prestazione, poi una sconfitta forse decisiva ma certo incredibile contro gli spagnoli. Malissimo a Porto, ma, senza un altro errore dell’arbitro, i Ragazzi di Stefano Pioli avrebbero portato a casa un punto certo immeritato. Sulla classifica pero’ vale il pareggio, non il giudizio dei critici.

Non benissimo nemmeno a San Siro, ancora contro i portoghesi. Senza il formidabile intervento di Tatarusanu sul colpo di testa ravvicinato di Grujic, i rossoneri sarebbero fuori. Si, perche’ la memoria ,quando si parla del portiere rumeno, è indirizzata a senso unico. Tutti si ricordano l’uscita sbagliata contro la Roma, una a Bologna, l’errore di sabato al “Franchi”. Pochi vogliono ricordare le prodezze di Praga, nel derby di Coppa Italia, nel match dell’Olimpico contro la Roma. Signori, non avesse fermato il penalty di Lautaro, oggi saremmo solo a +1 sull ‘Inter. Da commiserare anche gli attacchi feroci contro Gabbia, ragazzo splendido, professionista esemplare, difensore di livello e di prospettiva. Con un sola... colpa. Quella di non giocare spesso e dunque di trovare logiche difficoltà quando viene impiegato. Un giocatore che indossa la maglia rossonera deve essere rispettato, incitato e applaudito. A prescindere. Sempre!.

Tornando alla Coppa, mi auguro che il Milan ripeta la stessa prestazione di Firenze, senza ovviamente gli errori individuali. In campo dunque con feroce determinazione, con rabbia positiva per una classifica ingiusta. Il Milan deve giocare una grande partita. Un dovere per una squadra di un Club delle sette meraviglie! 

Un doloroso post scriptum. Un abbraccio a Osimhen. Mi sono venuti i brividi quando ho sentito le parole del medico. Lo voglio nella partita di ritorno. Grandi avversari, grandi sfide. Questo è il calcio che piace a me!