Mercato Milan: è sbagliato “dividere” le colpe tra Elliott e l’area tecnica. Kessiè è utile in campo ma non bisogna nascondere le magagne fuori dal campo

Mercato Milan: è sbagliato “dividere” le colpe tra Elliott e l’area tecnica. Kessiè è utile in campo ma non bisogna nascondere le magagne fuori dal campoMilanNews.it
giovedì 3 febbraio 2022, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Bisogna capire lo stato d’animo dei tifosi del Milan, senza peraltro scendere a livelli di rivolta volgare. Bisogna capire non solo perché si è alle viste del secondo derby del torneo ma perché in qualche modo la gestione (perfetta se riferita alle difficoltà economiche dell’azionista) di Beppe Marotta ha ricalcato lo schema che fu ai tempi di Adriano Galliani per il Milan (in quel caso con i soldi di Silvio Berlusconi). Piuttosto è bene evitare un errore di grammatica calcistica: e cioè quello di dividere le responsabilità tra dirigenti e azionista così da riproporre l’antico dualismo che ai primi tempi di Boban-Maldini, non portò sicuramente risultati. La scelta di non spendere se non per obiettivi di prima scelta (Botman per intendersi, Renato Sanches) è stata del Milan e bisogna che ciascuna delle due divisioni, se ne assuma le responsabilità. Il gioco dello scaricabarile non serve a nessuno se non a dividere quel che nel passato ha unito, cioè Gazidis al fianco di Maldini-Massara e Pioli. È evidente che così facendo i rischi aumentano perché il Milan, con la Juve rinforzata, deve giocarsela con Napoli e Atalanta per la Champions ricordando che mentre per fortuna contro Allegri ha già giocato senza Vlahovic, dovrà affrontare ancora Napoli (prossimamente) e Atalanta (a fine torneo).

È anche profondamente sbagliato immaginare che la prossima estate il Milan possa impiegare 120-150 milioni per acquistare un difensore centrale, un centrocampista e un attaccante di livello molto alto. Significa, in questo caso, coltivare le illusioni dei tifosi con la cui memoria poi bisognerà fare i conti. Segnalo infine una cifra che può determinare qualche riflessione sana. Sapete quanto spende la Roma nel monte-stipendi? 180 milioni, più del doppio di quelli spesi dal Milan. Qui non c’entra lo scudetto del bilancio, c’entra il futuro del club. Se hai conti risanati puoi avere un futuro, altrimenti prima o poi devi pagare il conto salato dei debiti.

KESSIé serve. Alcuni tifosi hanno polemizzato per le notizie sul conto di Kessiè e del suo ritardo nel rientrare dalla coppa d’Africa. Anche qualche altro amichevole rimprovero è giunto nella casella dei messaggi privati. Per rispondere agli uni e agli altri bastano poche considerazioni. La prima: riportare notizie non è un delitto, è un preciso dovere di chi fa il nostro mestiere, anche quando le news sono sgradite al pubblico e al club. La seconda: ciascuno risponde per la propria interpretazione della professione. Fare l’avvocato d’ufficio del club è un mestiere diverso.

Veniamo alla conclusione. Kessiè è utile, se il suo rendimento dovesse essere pari a quello del passato torneo, per raggiungere l’obiettivo della Champions. Perciò non è da mandare a processo per ritardato arrivo, ma nemmeno far finta che sia tutto sotto controllo, normale, che non ci sia niente da dire in proposito perché passerebbe un messaggio sbagliato con il resto del gruppo. È bene essere perentori sul punto: di Kessiè, riguardo al comportamento fuori dal campo, c’è molto da dire. E da stroncare. A cominciare dalla famosa intervista-trappola della scorsa estate.