San Siro è diventato teatro ostile. E se Calhanoglu avesse già firmato? Perché Gigio non dichiara il suo intento. Ibra salvatore del festival flop

San Siro è diventato teatro ostile. E se Calhanoglu avesse già firmato? Perché Gigio non dichiara il suo intento. Ibra salvatore del festival flopMilanNews.it
giovedì 4 marzo 2021, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Alla fine bisogna considerare il pari, acciuffato con gli artigli sul gong da Kessiè (rigore sacrosanto), un’autentica prodezza del Milan considerando le assenze e i deficit di alcuni esponenti che avrebbero dovuto sospingere la squadra verso il successo. Inutile ripetere: prestazioni al di sotto e in casa si continua a fare fatica a vincere le sfide. Altro aspetto da esaminare: il mercato di gennaio non ha dato quei frutti tanto sperati. Meitè per esempio non aggiunge granchè, per non parlare di Mandzukic fuori per infortunio. Forse bisogna ripensare ai prossimi progetti di calcio-mercato.

E SE FOSSE FIRMA? Martedì pomeriggio Hakan Calhanoglu è salito al terzo piano di “casa Milan”, ospite inatteso ufficialmente ma invece invitato dai dirigenti del club. A fine colloquio la chiave di lettura offerta ai media è stata la seguente: è arrivato per esprimere il suo intento in merito al rinnovo contrattuale, esito positivo del colloquio. Sul tema vorrei fare una riflessione da cronista. In passato Calhanoglu si è fatto rappresentare dal suo agente (quello che attraverso canali giornalistici incapaci di fare filtro lo davano prima all’Inter, poi alla Juve addirittura nella speranza di strappare lo stipendio da 7 milioni). I colloqui sono stati più di uno. Adesso si è giunti alla fase conclusiva della trattativa con il Milan che è arrivato a offrire 4 milioni più bonus contro i 5 reclamati dall’interessato. La domanda che mi sono fatto è la seguente: Calhanoglu si è recato a casa Milan per ripetere la sua volontà a restare nel Milan è tesi convincente? Non poteva farlo a Milanello visto che tutti i giorni incontra Maldini e Massara? Se è andato di persona a casa Milan quindi non sarà stato per esprimere una volontà ma eventualmente per passare alla fase esecutiva e firmare. Poi per l’annuncio ci sarà tempo e modo visto che è avvenuto alla vigilia di una partita nella quale il turco è costretto a guardare per l’infortunio.

DONNARUMMA LO IMITI. A questo punto l’argomento si potrebbe chiudere se non ci fosse una morale da trarre dalla storia precedente. E cioè: perché Donnarumma, sul tema rinnovo contrattuale, non esce allo scoperto? La risposta al quesito è fin troppo scontata. Perché così gli ha consigliato di fare Mino Raiola e così il giovanotto che, a 22 anni, è diventato già uomo, fa. Forse sarebbe il caso appunto di uscire dalla riservatezza pelosa e di prendere in pugno il proprio destino dichiarando quello che Gigio dichiara in privato ad amici e dirigenti del Milan guardandosi bene dal ripeterlo in pubblico.

IBRA SALVA AMADEUS. Gli ascolti della prima serata del festival hanno confermato una mia vecchia teoria. E cioè che Amadeus, non avendo idee innovative per l’edizione 2021 della rassegna, ha puntato su un calciatore (Ibra) e su qualche artista di razza (Loredana Bertè) per tentare di sollevare gli ascolti. Le cifre della prima serata hanno confermato le previsioni: meno di 10 milioni come non accadeva dal 2008 edizione con Pippo Baudo. Ibra è stato l’attrazione della prima parte, la seconda è precipitata negli ascolti e i signori del festival hanno cominciato a prendere scuse, addirittura tirtando in ballo la partita Juve-Spezia (1,2 milioni su Sky). Zlatan stesso, soddisfatto, ha twittato: “Buona la prima”. Dal suo punto di vista può essere contento della prima esperienza ma il risultato complessivo è la conferma che senza idee il festival è destinato a fare flop.