Scamacca: dall'eurogol al più brutto degli autogol social. Il Milan perde per errori suoi (e di chi vorrebbe essere titolare). Situazione attacco: urgono riflessioni e investimenti

Scamacca: dall'eurogol al più brutto degli autogol social. Il Milan perde per errori suoi (e di chi vorrebbe essere titolare). Situazione attacco: urgono riflessioni e investimentiMilanNews.it
lunedì 29 novembre 2021, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara

Ho provato profonda vergogna per Gianluca Scamacca quando mi sono imbattuto nel suo commento sotto il post di Davide Frattesi apparso dopo la vittoria del Sassuolo sul Milan. “Stuprato” ha scritto l’attaccate nero verde, con il centrocampista che ha fissato in alto il commento. Nel week end dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne e dopo l’atto ignobile che ha visto coinvolta la collega  Greta Beccaglia, alla quale un tifoso ha toccato il fondoschiena in diretta televisiva come se fosse un oggetto. Che senso ha mandare in campo i giocatori con simboli dei quali non sanno minimamente il significato? Perché son bastate poche ore a Scamacca per descrivere una vittoria o qualsiasi altra cosa volesse commentare con il più ignobile dei gesti che un uomo può fare verso una donna. Lo stupro è una cosa seria, usarlo come termine di paragone gioioso vuol dire non capire cosa voglia dire quella parola. Mi auguro che il Sassuolo prenda provvedimenti così come l’entourage del giocatore lo faccia ragionare sulla gravità della parola utilizzata. E qui non si tratta di facili moralismi o altro, si tratta di crescere e di capire che se sei un calciatore di Serie A, certe cose non le puoi scrivere sui social. Non esistono goliardie di sorta, non c’è giustificazione alcuna. Scamacca deve chiedere scusa pubblicamente, punto e basta. Anche perché così ha rovinato la sua prestazione contro il Milan, dove ha fatto un gol fantastico e dove ha giocato una partita di alto livello.

Venendo a noi, non mi vengano a dire che il Milan ha perso perché era sulle gambe dopo Madrid. Il Milan ha perso per degli errori di concetto, per delle scelte sbagliate di Bakayoko, Kessie e Romagnoli negli episodi chiave, ma anche di Bennacer, Theo, Florenzi, Saelemaekers, Brahim e Ibra. Insomma, si sono salvati in pochi dentro la prestazione più brutta degli ultimi mesi, con il risultato sbloccato da palla inattiva e che sembrava aver messo la partita sui giusti binari. Nemmeno la spinta di San Siro è riuscita a invertire il trend della partita dopo il tremendo 1-2 firmato Scamacca-autogol di Kjaer. Il Milan non ha reagito mentalmente ai colpi e la cosa grave è che la luce spenta non era tanto di quelli che erano in campo dall’inizio al Wanda Metropolitano, ma di chi è entrato dopo dalla panchina e ieri si è giocato – male – la sua chance da titolare. Un brutto stop, che ha fatto scappare il Napoli e avvicinare l’Inter in classifica. Meno male che mercoledì si gioca a Genova, ma servirà una reazione importante per riprendere la marcia in campionato.

L’assenza di Fikayo Tomori è un fattore. Senza di lui, nelle ultime due partite di campionato, il Milan ha subito 7 gol. Certo, molti se li è fatti da soli ma è un dato allarmante. Il centrale inglese è un punto di riferimento assoluto per i compagni, fa cose che gli altri non fanno perché non hanno le sue doti tecniche e fisiche. La speranza è che dopodomani sia accanto a Kjaer – vista la squalifica di Romagnoli – e che rimetta le cose a posto.

L’ultimo pensiero riguarda l’attacco e il mercato. È evidente che la scelta di puntare su Pellegri non stia pagando. Pioli in conferenza aveva lanciato un messaggio all’ex Genoa, che ieri è stato impalpabile nella manovra offensiva milanista. Con Giroud fermo ai box così come Ante Rebic (mamma mia quanto sta mancando), l’azzurrino avrà delle chance anche da titolare visto che Ibrahimovic non le può giocare tutte. Sarà il caso che la direzione sportiva e la proprietà facciano delle riflessioni importanti tra gennaio e l’estate. Serve un investimento forte, su un attaccante giovane ma pronto, sul quale mettere tutte le fiche bel budget, che sia scudetto o ancora con un posto in Champions. Perché anche Ibra fa fatica e in partite come quelle di ieri, che una volta avrebbe deciso da solo, sarebbe servito qualcuno alla Vlahovic.