Sono stati giorni duri. La sindrome del “Sopravvissuto“ deve aiutare il Milan nei prossimi impegni. Pioli non si preoccupi e ricordi le parole dopo l’arrivo di Carlo Ancelotti

Siamo finiti tutti sul letto dello psicanalista, dopo il pareggio di Salerno. È stata una serata dura, inaspettata, indecifrabile. Tutti i protagonisti in campo sono stati insufficienti, proprio quando sembrava che i vuoti di memoria fossero un vecchio e dimenticato ricordo. Invece sono riapparsi i problemi che non hanno permesso, per esempio nella scorsa stagione, di lottare per il titolo fino all’ultima giornata . E’ lieve però sottolinearlo ora che la classifica recita una bellissima poesia. Sì, Il Milan è ancora in testa alla classifica, guadagnando un punto sull’Inter e mantenendo inalterato il vantaggio sul Napoli.
Dimentichiamo presto un fine settimana che sarebbe potuto costare molto caro e guardiamo al futuro. A partire dall’impegno con l’Udinese, squadra tosta, collosa, complicata. Siamo tranquilli perché in campo torneranno i giocatori veri, non i fratelli impacciati che non abbiamo applaudito all’Arechi. Ecco in campo Maignan, “Il Trapezista”, il più forte portiere della serie A. In difesa Tomori e Romagnoli, coppia formidabile e affidabile. Calabria e Theo arremberanno sulle fasce. Tonali riprenderà la bacchetta del direttore d’orchestra, dimenticata in un cassetto a Milano. Quella che lo hanno lanciato come splendido maestro, degno di Zubin Mehta o Riccardo Chailly. Di fianco a lui Kessiè, pronto a fermare ogni attacco e a puntare nell’area avversaria. Davanti a lui, vogliamo Samba, Samba scatenata da Messias, mentre “il Folletto Andaluso” diventerà un incubo per la difesa bianconera, grazie ai suoi dribbling pirotecnici. “Mozzafiato” Leao, dopo una partita e mezzo di riposo, con i suoi strappi tornerà a esaltare San Siro, che guarda in alto in attesa che in area torni a far spavento “Oliviero lo Sparviero"!
Non è un augurio, ma una sicurezza. Spero che il Milan giochi con la felicità del sopravvissuto, dopo la vittoria sull’Inter. Da un potenziale – 7, i rossoneri sono finiti a un promettente -1. Poi superano l’Inter, fermata dal pareggio a Napoli, ma il controsorpasso sembrava inevitabile dopo il 2-2 di sabato. Invece no!! Ora, negli altoparlanti di Milanello, viene diffusa una vecchia canzone del 1984, cantata dall’indimenticato Mike Francis. Il titolo è “Survivor”. Il testo dice: "Non chiudere gli occhi, prendi vantaggio, mentre la notte scorre!”. Deve proprio accadere questo venerdì nell’apericena di San Siro. Per passare un altro fine settimana da grande protagonista come meritano i sacrifici dei Ragazzi e del loro allenatore.
Cerco di non accorgermi di qualche insinuazione proprio sul curriculum di Stefano Pioli, che non può contare, nel suo palmares, grandi vittorie. Sorrido perché ricordo le parole e i sorrisi che hanno accompagnato, 20 anni fa l’arrivo di Carlo Ancelotti sulla panchina del Milan. Silvio Berlusconi e Adriano Galliani avevano scelto, per molti, un allenatore perdente dopo i risultati alla Juventus . Ora tutti lo ricordano come uno dei più grandi e vincenti tecnici della storia rossonera. Pioli sembra abbastanza tetragono a ogni commento, serio, preparato, paziente e riflessivo. Non si preoccupi, perché il carro del vincitore, quasi vuoto dopo il pareggio di Salerno, è tornato a riempirsi lunedì sera. Ormai ci siamo abituati, perché il BAND WAGONING è esercizio ben conosciuto da coloro che non riescono a avere fiducia di Proprietà, Società, Dirigenti, Allenatore e Giocatori. Tutti con la lettera maiuscola, per la stagione maiuscola che stanno regalando ai tifosi rossoneri. Salerno è lontana. Rimane il ricordo dei paccheri allo scoglio, uno scoglio dove il Milan poteva finire in frantumi. Un vento favorevole invece lo sta spingendo ancora al largo. Remate, Ragazzi, con la speranza che siate voi a urlare “Terra” per primi, fra qualche mese!

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