Un'impresa. Ora la palla a Elliott

Immaginate di tornare indietro alla scorsa estate. Vi dicono che nel girone di andata il vostro Milan dovrà fare a meno di Maignan per un mese e mezzo, di Rebic e Calabria per un paio di mesetti, di Kjaer da inizio dicembre, di Ibra per quasi metà delle partite, oltre a dover far fronte ad assenze sparse qua e là di Kessie, Leao e Tomori. Non solo, vi anticipano anche che Theo Hernandez, Giroud e Brahim Diaz dovranno fare i conti col Covid e che il rientro in campo per loro non sarà facile. Ecco, prima di essere mandato a quel paese, il vostro interlocutore veggente aggiunge però che alla sosta natalizia il Milan si troverà secondo in classifica, a 4 punti dalla prima e a più 8 dalla quinta.
Di fronte a questo scenario, ciascuno di voi, oltre a sottolineare l'incredibile sequenza di infortuni e di sfortuna, parlerebbe probabilmente di impresa. Se ci aggiungiamo anche episodi arbitrali spesso sfavorevoli, ecco che chiunque in estate ci avrebbe messo la firma. Ricordando oltretutto che ai tempi in molti dubitavano di questa squadra, anche all'interno del popolo rossonero. "La Juve con Allegri fa paura, oltre all'Inter. Può essere l'anno buono dell'Atalanta. Certo che la Roma con Mourinho si può giocare lo scudetto. Bisogna stare attenti alla Lazio di Sarri" (multi cit.). Oggi invece la squadra di Pioli è in piena corsa per tutto in campionato, potenzialmente anche per il titolo. Ha un punto in meno di un anno fa, quando però il momento brutto doveva ancora arrivare, mentre quest'anno, si spera, forse è alle spalle. Tutto questo per sottolineare la bontà della stagione rossonera, con l'obiettivo, dichiarato da Mister Pioli, di fare un girone di ritorno più importante.
Per questo sarà fondamentale oltre che recuperare giocatori, anche non perderne più con questa frequenza. Non solo, affrontare le criticità senza lasciare nulla al caso. Non si può sottovalutare, in questo senso, l'enorme asterisco chiamato Coppa d'Africa.
Bakayoko a oggi ha davvero deluso, Krunic nei due è adattato, per fortuna c'è uno straordinario Tonali, che però è pure diffidato (e a gennaio ci saranno diversi scontri diretti). Il vuoto lasciato da Kjaer dietro è evidente, così come un rinforzo in avanti non farebbe male. La palla ora passa a Elliott: il popolo milanista merita di cullare il grande sogno fino a maggio, senza avere rimpianti. Uno sforzo della Proprietà in questa situazione è fondametale. Abbinato a fantasia e intuizioni della squadra mercato, permetterebbe di provarci fino in fondo. Non farlo sarebbe un peccato mortale.
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