Una notte con la Curva Sud

Una notte con la Curva SudMilanNews.it
venerdì 16 aprile 2010, 00:00Editoriale
di Luca Serafini
Giornalista Mediaset dove lavora tutt'ora come redattore e inviato, dal 1991 al 1996 è stato caporedattore di Tele+. Opinionista presso l'emittente Telenova, è ospite di Milan Channel.

Alla cena di Gala della mostra "Milano siamo noi", organizzata insieme dalla Curva nord e sud in piazzale Kennedy. Prima il lavoro, interviste a Javier Zanetti, Abbiati, Inzaghi, Galliani, poi qualche boccone al tavolo a fianco ai ragazzi della Sud, guardati a vista dal Barone (Giancarlo Capelli), il quale alla fine cede, si prende la sedia e viene tra noi. C'è anche Vera Spadini (Sky, ex Milan Channel), sarebbe un bell'argomento, ma anche lei è troppo appassionata di calcio e di Milan per perdersi nelle ciance corteggiatrici di qualcuno dei presenti. Si parla allora di pallone, di Milan, di Paolo Maldini. "Cose" che abbiamo nel cuore, nel bene e nel male.

L'atmosfera è preoccupata, le voci insistenti sulla cessione di Pato (che non sappiamo quanto fondate, anche se lo temiamo parecchio) dopo l'ingaggio di Yepes e la sconcertante richiesta del favore all'ex capitano di tornare a giocare le ultime partite di questo campionato, stanno gettando panico e sconforto tra i tifosi. Le radici sono lontane: il disamoramento di Berlusconi dopo Calciopoli è ormai un fatto storico. Ma perché in assenza di soldi paiono mancare anche le strategie? In via Turati come ad Arcore?

La serata coincide con la bella vittoria del Milan Primavera in Coppa Italia. E' vero che con i giovani nelle competizioni professionistiche si vince poco, anche se l'Arsenal è arrivato a giocarsi una finale di Champions e perderla negli ultimi minuti per un gol di Belletti. Però sono altrettanto vere molte cose. Per esempio: i "vecchi" moltiplicano gli acciacchi e i tempi di recupero. Difficile, dopo aver appena intervistato quel cannibale di SuperPippo, pensare a Zigoni o Verdi per la prossima stagione. Ma è molto più dura pensare a Oliveira e Marcio Amoroso, quindi viene spontaneo dire: ma sì, promuovete uno dei due sbarbati. E magari Paloschi. Difficile, dopo aver visto Ambrosini girare per la mostra, credere che Strasser possa prenderne l'eredità tra poco, ma poi se viene in mente Emerson, o il timore che a qualcun altro venga in mente di supplicare Giovanni Lodetti (peraltro in perfetta forma) di giocare una mezzora a Genova contro la sua vecchia Samp, allora Strasser lo porteremmo in prima squadra con la Limousine. Complicato, dopo aver fatto qualche chiacchiera con Abbiati, non pensare alla società che intende rinnovare i contratti a Dida e a quel grande atleta, grande professionista e grande uomo di Favalli. O che chiede a Maldini di sacrificarsi tornando a giocare le ultime partite. Insomma possibile non ci sia tra Albertazzi o Darmian qualcuno che possa crescere? Così difficile inventarsi, cercare, scovare in tempi di carestia, Inler, Kjaer, Pastore, Ranocchia, Poli, Bonucci? O quel Cissokho che con i denti malati si è poi sbranato, a Lione, campo, cross e Bordeaux?



Un meraviglioso treno tutto di prima classe e completamente vuoto, è partito con destinazione scudetto. Lo ha preso in corsa la Roma, il Milan è rimasto sulla banchina a guardare le stelle. Non ce ne sarà un altro, se qualcuno quest'estate non comprerà i biglietti.

I ragazzi della Curva si sono seduti al nostro tavolo per la presenza di Vera, ma anche per dire che non il sottoscritto "dovrebbe parlare meglio della Curva". Non possiamo, se avete sfregiato La Gioconda, Paolo Maldini. Che il mondo ci invidia e al quale Guardiola dedica una Coppa dei Campioni. Che interisti e fiorentini omaggiano più dei milanisti. Ci saranno stati equivoci e incomprensioni, ma c'era spazio e modo per guardarsi in faccia, provare a chiarirsi. Senza arrivare a rovinarsi la festa d'addio. La gente, i media, il mondo, quella domenica di gelo proprio non l'ha capita e siccome alla Curva vogliamo bene, avendola frequentata da ragazzi, non potevamo non denunciare che quello sfregio è stato un clamoroso autogol. E ci è parso che alle 3 di notte, dopo l'ennesimo drink, negli sguardi di qualcuno si potesse leggere che era d'accordo con noi.

Capiamo i problemi dei ragazzi della Curva: la Lega fa e disfa, loro spendono soldi, la squadra non vince, i Poliziotti menano, le diffide e i daspo piovono. Non so però quanto condividere ancora della mentalità di curvaiolo, dopo averci bazzicato un paio di lustri in gioventù. Pensando di essere lì seduti con i ragazzi della Sud (che hanno l'età di nostri ipotetici figli, ma anche di nostre reali fidanzate...) a un Gala organizzato insieme con i ragazzi della Nord, allora si può condividere ancora molo con loro. Come per esempio la romantica idea, l'utopia, di cancellare un assurdo omicidio di 20 anni fa, chiamando qualcuno dei ragazzi della Gradinata Nord e chiedergli: "Ce la vediamo insieme, Genoa-Milan tra un mese?".