Una realtà bella (quasi) quanto i sogni. Il colpo non basta per tornare grandi in Europa. Ce lo vedete Lamela retrocesso?

Una realtà bella (quasi) quanto i sogni. Il colpo non basta per tornare grandi in Europa. Ce lo vedete Lamela retrocesso?
Francesco Somma
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lunedì 27 giugno 2011, 00:01Editoriale
di Francesco Somma
Giornalista, vive e lavora a Milano. E' a Milannews dal 2008, collabora con Milannews.tv e con l'emittente televisiva nazionale Sportitalia

Vive di sogni, desideri, aspettative che in molti casi vengono deluse, in altri trovano piena soddisfazione. Durerebbe soltanto due mesi ma di fatto cattura l'attenzione dei tifosi per 365 giorni all'anno. Si chiama calciomercato, e secondo molti rappresenta la più pazza, imprevedibile e divertente faccia della “medaglia Calcio”. Talmente pazza da riuscire a distogliere l'attenzione dalla realtà, nell'attesa, o meglio, nella spasmodica speranza del colpo, appagante ed agognato.

Tuttavia, se proviamo a scindere la realtà dai sogni, ci rendiamo conto che in fondo così male non è, anche perché un colpo – di quelli che fanno battere il cuore – il Milan l'ha già messo a segno, assicurandosi le prestazioni di quello che senza ombra di dubbio è attualmente il prospetto più interessante del calcio italiano: quello Stephan El Shaarawy che nell'attesa delle giocate da applausi, ha già mostrato ai tifosi rossoneri di avere l'intenzione di giocarsi al meglio le proprie carte. Anche lui ha i suoi sogni, i suoi idoli – ha appena 18 anni – ed è cresciuto ammirando il meglio di Ricardo Kakà, uno che di sogni ai cuori rossoneri ne ha fatti vivere parecchi, e che da diverse settimane è tornato in orbita Milan. E in orbita El Shaarawy: “Da un lato sarebbe un onore giocare con un fuoriclasse come lui, dall'altro so bene che qualora arrivasse, si ridurrebbe lo spazio a mia disposizione”. Tutto qui? Nient'affatto, perché lo stesso discorso vale anche per Cassano e per Ganso, due pretendenti alla “postazione delle invenzioni”. Insomma, sarà anche giovanissimo e proveniente dalla Serie B, ma il Faraone sa già il fatto suo: schiena dritta ed idee chiare, sul numero, sulla capigliatura e sulla voglia di competere con i grandi.

Quelli (tanti) che già vestono la casacca rossonera, e quelli che da qui a qualche settimana potrebbero trovarsela cucita addosso. Chi scrive ha un occhio al pc ed uno alle prodezze di Lamela, che al solo immaginarlo retrocesso insieme al povero River vengono i brividi: riesce molto più naturale pensarlo con addosso una maglia di Serie A. La concorrenza è agguerrita, ma lo scenario più plausibile, per i Millionarios, è quello di una fuga di talenti. Lamela, insieme ad altri, è in credito nei confronti del club e potrebbe svincolarsi, raggiungendo un'altra squadra a condizioni che definire vantaggiose sarebbe riduttivo. Fermi restando i sogni veri e propri, nel nome e nelle cifre, quelli capaci di trasformare in macchina perfetta una squadra senza eguali in Italia, ma chiamata a tornare grande in campo continentale, dove si gioca e si vive di emozioni differenti. Di giocate e giocatori differenti, ma anche di filosofie differenti. La Champions è un ecosistema a sé, che va conosciuto come e meglio degli altri per arrivare fino in fondo. In Europa occorre un diavolo capace di cambiar pelle se necessario, ma anche di primeggiare senz'appello sul piano tecnico. E con uno come Cesc Fabregas, sogno realizzabile per il Milan e non solo, la musica cambierebbe in un baleno...