...Polemiche e gufate: la fiera del gol di Allegri VS l'orologio svizzero di Conte

...Polemiche e gufate: la fiera del gol di Allegri VS l'orologio svizzero di ConteMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
martedì 21 febbraio 2012, 13:00Focus On...
di Emiliano Cuppone

La sfida dialettica che precede il big match di sabato è iniziata ormai da tempo. Continuano i botta e risposta fra le due formazioni che guidano il campionato di Serie A, quelle che hanno tracciato un solco piuttosto netto con le inseguitrici viste le sette lunghezze che distanziano l’Udinese dalla Juventus.
Le polemiche non sembrano attenuarsi, con Massimiliano Allegri che rifila una staffilata sul gol di Chiellini e Beppe Marotta che risponde affermando che non è bello mettere il naso negli affari altrui, ma adesso, se non bastasse, iniziano anche le “gufate”.
Il direttore generale juventino ha sostenuto che il Milan sia favorito, perché campione in carica, perché in vetta al campionato seppur con una partita in più, perché in possesso di una squadra di spessore che è fra le prime otto d’Europa (e qui la gufata è doppia, poiché, nonostante il rassicurante risultato dell’andata con l’Arsenal, il Milan non ha ancora strappato il biglietto per i quarti di finale di Champions che potrebbe arrivare solo dopo la sfida di Londra).
Sul campo sarà scontro vero, e sarà il confronto fra due squadre profondamente diverse almeno stando ai numeri che molto spesso dicono più di quanto ci si possa attendere.
Il Milan è la fiera del gol, il miglior attacco della serie A con 48 reti equamente distribuite in casa e fuori, ha mandato in gol il maggior numero di giocatori, ben 17, guidati da Zlatan Ibrahimovic (15 reti sin qui) l’uomo in dubbio per la grande sfida. Nel Milan segna chiunque, stupisce Nocerino, acquisto low cost dell’ultimo minuto di mercato, nonchè il secondo miglior marcatore della squadra con 7 reti (bottino ottimo per un centrocampista, il migliore del campionato in quel ruolo), ma alla festa ha partecipato persino Gianluca Zambrotta, non troppo avvezzo a scuotere il cotone nelle ultime stagioni.
La Juve non stupisce sotto porta, è il sesto attacco della serie A con 36 reti, di cui solo un terzo siglate in trasferta (il che mette i bianconeri all’ottavo posto della speciale classifica dietro persino al Catania di Montella).

A peccare sono soprattutto gli attaccanti, solo 14 reti messe a segno dagli avanti della Vecchia Signora, distribuiti fra Matri, Vucinic e Quagliarella, in cinque (includiamo anche Del Piero e Borriello ancora a secco in bianconero) hanno segnato meno del solo Zlatan Ibrahimovic.
La squadra di Conte brilla sotto il profilo difensivo, solo 14 gol subiti sin qui, di cui 6 fuori casa, sintomo di compattezza e dominio della propria metà campo soprattutto lontano dallo Juventus Stadium. Il Milan segue con la seconda miglior difesa della serie A, 21 i gol subiti dalla compagine di Allegri che però ha il miglior rendimento interno con sole 5 reti incassate a San Siro, dimostrando che fra le mura domestiche Thiago Silva e compagni concedono poco o nulla agli avversari.
Due filosofie di gioco distanti, il Milan dei grandi nomi contro la Juve degli “operai” del pallone, la grande organizzazione difensiva di Conte vs la giostra della rete di Allegri. Il Milan ha mostrato di poter andare in gol con continuità e con chiunque, la Juve continua a stupire in negativo per il numero di reti segnate, specie se messe a confronto con la mole di gioco creata (i bianconeri sono la squadra che tira di più in campionato ben 18 volte per partita, ed hanno la migliore percentuale di possesso, 60%, insieme a Milan e Roma). A confrontarsi sono una squadra che fa affidamento sulla qualità di giocatori capaci di risolvere le partite con un colpo, il Milan, ed un’altra che appare una macchina perfetta sino alla trequarti, ma che pare incepparsi nei 25 metri decisivi, la Juventus. Rossoneri meno attenti ed automatizzati in difesa, bianconeri carenti di qualità nel reparto avanzato, pecche e pregi di due formazioni comunque di altissimo profilo che sapranno dare spettacolo in quella che prende sempre più le sembianze di una vera finale. Chi sia la favorita non è dato saperlo, ve ne diamo i mezzi a voi la sentenza.