...Una vittoria senza gioco per un Milan da plasmare

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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
domenica 2 settembre 2012, 22:20Focus On...
di Emiliano Cuppone

Arriva la prima vittoria stagionale, arriva la tripletta di Giampaolo Pazzini, accolto con un certo scetticismo in quest’estate travagliata del Milan, arrivano tre punti che permetteranno di lavorare più sereni durante la sosta.
Quello che non è ancora arrivato, però, è il gioco di un Milan che continua a non convincere sotto l’aspetto della manovra. Il diavolo è ancora lontano dagli standard elevati a cui è abituato il pubblico rossonero, contro il Bologna c’è stato un piccolo miglioramento rispetto alla svilente prova offerta con la Samp, ma in generale la squadra di Allegri non ha certo brillato al Dall’Ara. La squadra ha offerto anche ieri sera qualche sprazzo di gioco, in sporadiche occasioni il pallone è scivolato fra i piedi degli uomini in rossonero con una certa fluidità, piccoli segnali positivi, ma ancora nessuna certezza.
La sensazione è che il Conte Max abbia bisogno di tempo per ricostruire una squadra rinnovata in ogni reparto e privata delle sue fonti di gioco primarie (Thiago ed Ibra su tutti). Il livornese è alla prova del 9, dopo un primo anno in cui ha stupito ed un secondo in cui ha deluso, il tecnico dovrà dimostrare di essere da Milan. Con lui tanti interpreti di questo diavolo tutto nuovo e più o meno giovani promesse che dovranno dimostrare di meritare quella maglia tanto gloriosa.
Il Boateng ammirato ieri sera, tutt’altra cosa rispetto al giocatore svogliato visto all’esordio a San Siro, è uno di quelli che deve confermare di essere il top player che tutti si aspettano. Il Pato, ancora una volta ai box, di questa stagione deve tornare ad essere quello che stupiva per esplosività, maturità e media gol nelle sue prime stagioni rossonere, trovando la definitiva consacrazione che meritano le sue qualità innegabili. Con loro i vari Montolivo, ancora atteso al varco, Abate, Nocerino (peggiore in campo ieri sera) e lo stesso Pazzini, leader nuovi di un Milan che ha tanto da dimostrare.
Ieri l’uscita di Montolivo ha mostrato che questa squadra pecca ancora di qualità in mediana, senza il numero 18 la manovra è calata di ritmo e fluidità, confermando che non ci sono sostituti con caratteristiche simili a quelle dell’ex viola. Poi però lo spostamento di De Jong davanti alla difesa, dopo un inizio timido da mezz’ala per l’olandese, sembra aver sistemato un po’ le cose. La partita è cambiata, un Milan che soffriva le ripartenze rossoblu e, in particolare, le scorribande di Diamanti fra la linee, ha chiuso tutti gli spazi al Bologna, trovando equilibrio e potendo alzare il baricentro. Il mediano orange è un innesto importante e potrebbe darci grandi soddisfazioni, naturalmente dovrà trovare i meccanismi giusti in una squadra con cui non ha sostenuto nemmeno un allenamento (ieri all’ingresso in campo per il secondo tempo l’abbiamo visto chiedere indicazioni tattiche e spiegazioni ad Ambrosini non a caso). La nota veramente positiva è rappresentata dal carattere di una squadra che ieri ha saputo reagire e strappare una vittoria giocando sui nervi più che sul velluto, sintomo che la grinta e la voglia ci sono.
In questo senso la sosta sembra essere una vera e propria manna dal cielo. Massimiliano Allegri avrà il tempo di lavorare con una squadra rinnovata, e parecchio, nell’ultima settimana, ha a disposizione materiale umano da plasmare, nessuna vera prima donna e tanti giocatori affamati ed in cerca di consacrazione. Il livornese dovrà togliere alla squadra il vizio svedese di lanciare in avanti alla ricerca della boa Ibra, dovrà rilanciare il gioco in verticale e l’aggressività di un centrocampo che è imbottito di muscoli, dovrà creare un Milan nuovo nel minor tempo possibile. Lasciamolo lavorare e speriamo che sappia trovare la formula giusta per fare rendere al massimo un diavolo tutto da scoprire, con la consapevolezza che lì davanti il potenziale c’è e la tripletta di Pazzini mostra che le sorprese sono dietro l’angolo.

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