Suso: "Al Milan difficile costruire qualcosa di solido. Il Coronavirus? Il calcio passa in secondo piano"

Suso, ex attaccante rossonero ora in prestito al Siviglia, ha rilasciato un'intervista ad AS in questo momento di stop collettivo.
Sulla quarantena: "La vivo insieme alla famiglia, non usciamo da casa. Ho un piccolo giardino e sto spesso con mio figlio. Dobbiamo allenarci ovviamente, anche se correre sul tapis roulant è un po' monotono. Quando accadono queste cose però il calcio passa in secondo piano".
Sulla situazione in Italia: "Nessuno immaginava che avrebbe avuto un tale impatto. In Spagna la sanità è ottima. A Milano non hanno posto nemmeno per i malati, questo è critico. La famiglia di Musacchio, ad esempio, è partita per la Spagna una settimana fa e lui è rimasto da solo".
Sulla stagione al Siviglia: "Fa male a tutti. Non è positivo che i giocatori si fermino e prima che La Liga riprenda ci vorrà qualcosa come un precampionato. È impossibile fermarsi e ricominciare allo stesso modo dopo qualche settimana".
Cosa succede al Milan?
"Ho avuto tre presidenti, diversi allenatori, dozzine di giocatori ... È difficile cominciare qualcosa di solido. Ogni anno quando inizi è completamente diverso".

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