Simone: "Ho il rimpianto di aver lasciato il Milan. Leao ha bisogno di tempo perchè ha grandi qualità"

Intervenuto nella diretta Instagram di Mauro Suma, l'ex calciatore rossonero ha parlato dei tanti ricordi rossoneri e di qualche giocatore del Milan attuale. Queste le domande e le risposte:
Sulla sua partenza dal Milan.
"Sono partito dal Milan che avevo ancora tre anni di contratto. Ripensandoci ora, nonostante Parigi mi abbia portato tantissime belle emozioni, non so se sarei partito dal Milan anche perchè quella squadra era difficile da lasciare."
Su Sacchi.
"Il suo ritorno al Milan probabilmente non era la cosa giusta al momento giusto per come stava il gruppo. Sacchi è indiscutibile però in quel momento probabilmente per il gruppo che eravamo, il suo ritorno non è stata la scelta giusta. Sacchi era un martello, ripetitivo e molto presente in molti momenti della squadra. Alle volte era pesante, come detto da Colombo o Van Basten, ma va ringraziato perchè ci ha fatto crescere e siamo diventati quello che siamo diventati anche grazie al grande lavoro di Arrigo Sacchi."
Sul rapporto con Weah.
"Quando George è arrivato, si è ritrovato solo a Milano perchè la famiglia era a New York. Io ero scapolo e quindi gli proposi di vivere insieme. Legammo molto, abbiamo vissuto tantissimi bei momenti e il feeling che si captava in campo era frutto del rapporto fuori dal campo. La stampa alle volte diceva che ci passavamo troppo la palla tra noi ma questo era fatto per la squadra. Quando ricevevo palla sentivo dove era George e riuscivamo a fare ottime combinazioni in campo."
Su Rebic.
"Il mio spartiacque è stato più lungo rispetto a quello di Rebic. Io ho impiegato due anni ed è stato frutto anche della mia gioventù e della grande pressione mediatica. Fu difficile per me impormi in quel Milan. Rebic ha avuto un'evoluzione molto più rapida della mia e alle volte queste crescite si fanno anche fatica a spiegare. Il Milan, nonostante gli ultimi anni sia in crisi, rimane sempre il Milan con tifosi straordinari e probabilmente Rebic, dopo questo periodo di adattamento, ha superato il suo periodo negativo."
Su Leao.
"Leao deve scavalcare sicuramente dei muri ma la società deve aiutarlo. Anche io sono arrivato molto giovane al Milan ma quella società ci ha dato il tempo di crescere e di maturare. Erano altri tempi, è vero, tuttavia il tempo è fondamentale per maturare e la società deve dare il tempo a questo ragazzo che ha qualità fisiche e tecniche straordinarie. Leao non deve fare l'errore di Piatek di voler andare via dal Milan: deve stare lì e soffrire perchè in una stagione ci sono momemti belli e complicati. La società deve avere la pazienza di aspettarlo e farlo lavorare. E' un giocatore da Milan"
Su Leao e il paragone con Niang.
"Sono giocatori diversi. Anche con Niang non c'è stata la pazienza per tenerlo un po' di più. Per Leao o altri giocatori che potrebbero diventare grandi per il Milan mi preoccupa che si possano far trascinare fuori dal progetto rossonero perchè al momento non decolla. I giocatori al Milan devono capire che avere la fortuna e la chance di essere al Milan è unica e poi si potrebbe avere il rimpianto di non averla sfruttata."
Su Theo.
"Ha grandi numeri e fa grandi gol. Non è facile entrare nella nazionale francese perchè, a parer mio, è la squadra con più talento. Tuttavia merita sicuramente un occhio di riguardo."
Su Cutrone e il suo addio al Milan.
"Per me ha fatto male Cutrone a decidere di andare via. Il Milan lo ha venduto anche perchè probabilmente il giocatore ha manifestato la volontà di andare via perchè scapitava talmente tanto per giocare che la società ha deciso di cederlo. Piatek, Cutrone o altri giocatori del genere dovevano restare al Milan ed avere la pazienza di crescere."

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