Scambio Ibra - Ronaldo? No grazie. E se Raiola proponesse superMario? Intanto Boateng è un giocatore del Milan

Ci mancava il colpo di scena targato Mourinho. Che poi, tutta questa sorpresa in effetti non sembra provocarla: dallo Special One ci si aspetta davvero di tutto.
Soprattutto quando in campionato non vince, soprattutto quando la nomea dello svedese è quella di far vincere “facile” lo scudetto nazionale a chiunque se lo porti alla sua corte. Ma questa volta sua Maestà Josè non meriterebbe risposta, se non fosse che come sempre, alle sue parole, seguono sempre commenti che indicano la strada percorribile e senza troppi ostacoli.
Ritengo che lasciar accasare Ibrahimovic al Real,possa essere una scelta impopolare oltre che dannosa per il calcio di casa nostra. Nemmeno se la contropartita fosse quel campioncino, all’anagrafe Cristiano Ronaldo, che però non credo possa valere, da solo, nel corso di un campionato, quanto lo svedese. Un sogno per pochi, quel Ronaldo, ma insieme ad altri campioni che possano lottare per lui. Questa la differenza. Ibrahimovic e anche i suoi mal di pancia, fanno parte ormai di un copione collaudato, che abbiamo visto in scena in altri ambiti e che sempre, comunque, hanno portato a roventi delusioni nel momento in cui venivano assecondati. Il Milan non è certo Ibra-dipendente, soprattutto la squadra che da via Turati sembra prendere sempre più nuova forma, in attesa dei colpi fatali di mercato che oltre che essere attesi, dal grande pubblico, sono a dir poco necessari per diventare, anzi, tornare più che competitivi in Europa.
Ibrahimovic è un diamante di molti carati, quelle classiche gemme che tutti vorrebbero avere al dito, per mostrarle al pubblico e che diventa difficile custodire quando sguardi indiscreti e criminali si posano sulle loro sfaccettature. Per questo ritengo che questa volta Ibrahimovic possa trovare pace al Milan (salvo poi essere smentita ovviamente da giochi di potere che vanno oltre il mio pensiero), non in modo definitivo forse, ma almeno il tempo per dimostrare a chi l’ha criticato ogni volta che si è trovato a solcare, con troppa paura, i contesti europei, che il suo nome non può essere legato solo al compitino da scudetto, ma che con un progetto che lo voglia protagonista, lui protagonista lo diventa davvero.
È maturato Zlatan, la sua esperienza in mezza Europa deve avergli accresciuto il bagaglio cultural-calcistico e quest’anno a Milano ho finalmente visto un giocatore diverso, quasi nuovo.
Come i grandi attori, avrà anche le sue manie, non deve essere in aurea di santità per forza, semplicemente deve risultare determinante, utile e soprattutto al di sopra della media.
E sfido chiunque a smentire il fatto che Ibra quest’anno ha ottemperato al suo dovere, ha fatto ciò che ci si aspettava da lui. Lo scudetto, obiettivo primario di via Turati, ha trovato il posto d’onore nella bacheca e lui ora esce di scena, lasciando spazio ai compagni. Protagonista in campo, schivo fuori, quasi timido e comunque tanto riservato da non credere che lo stesso giocatore che in campo sembra un leone, possa trasformarsi in un innocuo gattino lontano dal rettangolo di gioco e lontano, soprattutto dai riflettori.
Ecco perché non accetterei mai uno scambio che coinvolga lo svedese.
Né per Ronaldo, né a maggior ragione per Balotelli.
Ma questo non vuol essere un commento alle certe capacità di SuperMario, il giocatore ha talento e vederlo in rossonero sarebbe un regalo inatteso. Ma non al posto di quell’uomo che con i suoi gol ha riportato al Milan l’orgoglio dei caroselli nazionali.
Ma torniamo al resto del mercato, e lasciamo cadere i canti delle sirene spagnole che chiamano a gran voce Zlatan, che però sembra, come Ulisse insegna, in grado di non ascoltarle.
Il mirino di Galliani è ormai puntato su Hamsik, che guarda caso sembra essere entrato alla corte di Raiola, quasi a voler indicare la fattibilità di un acquisto tanto caro ad Allegri. Il tecnico livornese lo aveva indicato tempo fa tra i preferiti in prospettiva futura. Sempre che però il Napoli, neo-qualificato in Champions pensi realmente di privarsi di un gioiello che potrebbe essere determinante nel contesto europeo. E che si dice di Asamoah? Galliani non ha potuto far altro che rispondere che la trattativa con le piccole, dopo la questione relativa ai diritti tv, per ora è messa in ghiaccio, quindi nessuno sembra volersi sbilanciare circa le trattative: rimane l’interesse, indubbio, dei rossoneri per il giocatore . Una gara a tre sembra poi esserci per aggiudicarsi le movenze di Montolivo: Milan, Juve e Inter sembrano interessati al giocatore viola, che ha deciso di non rinnovare il contratto con la Fiorentina. Dopo l’acquisto di Pirlo forse la Juve prenderà altre strade, mentre le milanesi attendono il momento buono per l’offerta. La questione Fabregas invece, sembra ormai aver lasciato la strada rossonera, da quando sul suo cammino si è ripresentato il Barcellona. Ma anche in questo caso, mai porre limiti alla provvidenza, alias Galliani, capace di convincere chicchessia a vestire la maglia del diavolo. Anche Pastore, gemma pregiata del Palermo, ora ha tutti i riflettori addosso, guarda caso anche quelli dei cugini che, ogni tanto, pare intraprendano le stesse scelte dei Campioni d’Italia.
In tutto questo non dimentico Boateng, Gattuso e Seedorf. L’incontro di ieri tra Galliani e Prezosi è stato foriero di un subitaneo accordo: Boateng è a tutti gli effetti un giocatore del Milan. Lo stesso vale per Amelia, al quale va l’applauso per la prestazione magistrale contro l’Udinese. Sarà il suo canto del cigno in attesa di altre piazze che gli garantiscano la continuità? Se la permanenza di Ringhio nostro in rossonero sembra essere ormai una decisione prossima, i vertici del Milan si aspettano la stessa scelta anche dal Professore. Troppo presto per andarsi a rilassare in Brasile, caro Clarence: alla sabbia bianca io credo tu preferisca, ancora una volta, i prati verdi dell’Europa. Mi sbaglio forse?
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