Arturi sul tempo effettivo: "Così difficile nel calcio? Dovrebbe essere una banalità"
Sulla Gazzetta dello Sport è presente un fondo di Franco Arturi sulla possibile riforma del tempo effettivo: “Ma è tanto difficile metterlo in atto nel calcio? I megarecuperi che vediamo a sorpresa nel Mondiale mi sembrano il trionfo della discrezionalità. […] Si gioca troppo poco e si perde tempo per ogni cosa: punizioni dal limite, calci d’angolo, rigori, proteste assortite, Var, rimesse laterali, sostituzioni. Escluso che l’arbitro possa tenere a mente tutto ciò, anche perché gli si richiede una massa di compiti incredibile, compreso il prendere nota degli ammoniti con taccuino e matita (magari sotto la pioggia): cose grottesche nel 2022. Prevedere ufficiali di campo come accade nel basket, con compiti di cronometristi e di supporto «notarile» agli arbitri non può essere un problema.
E basterà collegare il cronometro ufficiale ai tabelloni da stadio, perché ogni spettatore possa rendersi conto di quanto rimane da giocare. Per uno sport che muove miliardi di dollari o euro e milioni di tifosi, questa innovazione sarebbe quasi una banalità dal punto di vista tecnico-logistico e dei costi”.
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