Biasin: "Milan, c’è una cosa che spaventa più del 5-0 (e su Ibra...)"

Biasin: "Milan, c’è una cosa che spaventa più del 5-0 (e su Ibra...)"
martedì 24 dicembre 2019, 14:26News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Fabrizio Biasin per TMW

Quindi il Milan e il massacro di Bergamo. È sempre sbagliato esaltare i vincitori oltre il buonsenso e condannare gli sconfitti oltre i loro demeriti. È sempre sbagliato… ma non in questo caso. Domenica a Bergamo abbiamo assistito a una specie di mattanza. Soprattutto abbiamo visto due squadre all’opposto. Una è una meraviglia, funziona praticamente sempre, fa divertire, gioca in un impianto rinnovato, si affida a un allenatore capace (Gasperini) e a un presidente (Percassi) che con il calcio riesce persino a guadagnare. Questa squadra si chiama Atalanta. L’altra è senz’anima, rappresentazione di un gruppo costruito tirando i dadi sul tavolo del mercato, una squadra i cui proprietari paiono interessati unicamente alla costruzione del nuovo stadio (campa cavallo…), un club guidato da dirigenti inesperti e affidato a giocatori inadatti, costati tra l’altro una montagna di denaro. Questa squadra si chiama Milan.
Quella dei rossoneri sembra una stagione già terminata: sono 14 i punti di distacco dal quarto posto e 14 punti non riuscirebbe a recuperarli neppure il Milan di Sacchi, figuriamoci questo.


Dice così il dirigente dal grande nome - ma dalla poca esperienza - Zvonimir Boban: "È stato veramente imbarazzante. Non pensiamo che in un anno o sei mesi si possa ricostruire il gruppo di Berlusconi, ma i miglioramenti ci devono essere. Cercheremo di rinforzarci, di più non posso dire. La squadra è molto giovane, ma questa è la politica della società". Questa-è-la-politica-della-società, che è come dire "oh, non guardate me, è il fondo Elliott che vuole così". Gattuso (3-1 per il suo Milan a Bergamo un anno fa) lo ha capito per tempo e ha salutato la compagnia, altri sono rimasti. Con il fondo il Milan va a fondo. E questo finale, forse, è l’unica cosa più brutta del Milan.
Ps. Torna calda (diciamo tiepida) la pista Ibra, ma un mese abbondante di chiacchiere sono francamente troppe anche quando si parla di un campione come lo svedese.