Biasin sul Milan: "Buon punto a Bergamo. E se ti mancano Pulisic, Rabiot..."

Biasin sul Milan: "Buon punto a Bergamo. E se ti mancano Pulisic, Rabiot..."MilanNews.it
Oggi alle 12:30News
di Federico Calabrese

Fabrizio Biasin, nel suo consueto editoriale su TMW, ha parlato così del Milan il giorno dopo la sfida contro l'Atalanta: "E il Milan, che fatica un po’ ma prende un buon punto a Bergamo contro una bella Atalanta. Il motivo? Semplice e facilmente riassumibile: se - tra gli altri - ti mancano Pulisic, Rabiot, hai Leao a mezzo servizio e in generale pochi ricambi… è tutto piuttosto normale".

Un punto in attesa dei rientri. A gennaio rompere il porcellino. Perth: la spinta del Milan

Il Milan stringe i denti, mastica filo spinato, ma, a causa delle assenze, non riesce ad avere il livello qualitativo mostrato prima della deleteria sosta delle Nazionali. Contro l’Atalanta, nonostante il vantaggio iniziale, la squadra non ha offerto una buona prestazione sul piano tecnico, penalizzata dalle precarie condizioni fisiche di Leao. Il portoghese si è infortunato all’anca in occasione della rete contro il Pisa, e Allegri è stato costretto al cambio. L’attacco oggi è il reparto che desta più preoccupazioni. Se Gimenez e Nkunku non mostreranno segni di miglioramento, a gennaio si dovrà rompere il porcellino e regalare un attaccante a Max Allegri. Il Milan esce da Bergamo con un punto, ma oggi siamo questi.

Torniamo sulla questione della trasferta di Perth. Ormai un dato di fatto è chiaro. È stata un’idea del Milan, per me incomprensibile al di là dell’aspetto pecuniario. Come confermato da Luigi De Siervo, A.D. della Lega Calcio, già alla fine dell’assemblea di inizio ottobre, rispondendo a Rabiot: “Dovrebbe assecondare il volere del proprio datore di lavoro, in questo caso il Milan, che ha spinto perché si giocasse all’estero”. Ma perché? Perché decidere di giocare in campo neutro, quando si può disputare il match a San Siro in un metà settimana di febbraio o marzo? Immaginiamo di essere in piena lotta per lo Scudetto. Per il bene del calcio italiano, per espandere e pubblicizzare il calcio italiano, il Milan si immola e rischia di buttare al vento lo Scudetto della Stella, viaggiando per 22 ore, scusate 44 ore, passando dal clima di febbraio a quello di agosto e ritorno. Ma perché? Poi chiudo sottolineando un altro aspetto, legato alla comunicazione, punto dolens degli ultimi anni. Opinionisti, critici, giornalisti, giocatori, la stessa UEFA, sembra anche la FIFA, sono contrari a questa scelta di giocare a Perth. Il Milan però non ha mai avvertito la necessità di spiegare le ragioni di questa criticatissima decisione, magari valide, magari anche comprensibili dal punto di vista del Club. Nulla di nulla. Magari dire: “Cari tifosi, quando si vogliono scoprire nuovi mondi, aprire nuovi orizzonti, la storia racconta che è sempre alta la dose di rischio!” Non mi avrebbero convinto, ma almeno avrebbero dato un piccolo segnale di vita sul piano della comunicazione!