Bryan Cristante, il golden boy che studia Montolivo

Bryan Cristante, il golden boy che studia MontolivoMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/Photoviews
sabato 9 marzo 2013, 23:20News
di Enrico Ferrazzi
fonte gianlucadimarzio.com

Da Albertini a Pirlo, poi Montolivo, la cabina di regia al Milan è una sorta di simbolo del calcio italiano, una postazione di comando da salvaguardare anche per la Nazionale. La tradizione è destinata a continuare anche con Bryan Cristante, talento della Primavera rossonera guidata da Aldo Dolcetti, finalista al Torneo di Viareggio. Solo l’Anderlecht ha sconfitto il Milan nel principale torneo di calcio giovanile in Italia e Bryan ha mostrato a tutti le sue qualità, guadagnandosi il premio “Golden Boy” che viene assegnato al miglior giocatore del torneo da una giuria di giornalisti. Non era necessario certamente la Viareggio Cup per conoscere questo talento classe ’95 che custodisce un record: è il giocatore più giovane di sempre del Milan ad aver esordito in Champions League, ed il terzo in tutta la storia della più prestigiosa competizione europea. Cristante ha esordito a Plzen il 6 Dicembre del 2011 all’età di 16 anni e 278 giorni, entrò all’81’ al posto di Robinho, il Milan pareggiò 2-2 contro il Viktoria Plzen, la squadra ceca che in questa stagione ha eliminato il Napoli dall’Europa League. Una vita da record, un percorso da predestinato nel mondo del calcio; Bryan ha sempre anticipato le tappe, non solo quella notte a Plzen. A 11 anni già il primo trasferimento: la Liventina Gorghense, società dilettantistica veneta, precisamente di Motta di Livenza, in provincia di Treviso, lo pesca dal Sas Casarsa, scuola calcio di San Giovanni di Casarsa, frazione del comune di Casarsa della Delizia, paese in provincia di Pordenone in cui è cresciuto con la sua famiglia. Bryan ha il doppio passaporto, avendo il padre canadese, nato a Toronto, e la madre italiana. Per ogni grande talento c’è uno scopritore; il primo ad aver scovato Bryan Cristante è stato Bruno Cover, talent-scout della Liventina Gorghense che puntò su di lui quando era ancora un bambino, avendolo notato ad un torneo organizzato dal Sas Casarsa per la categoria Pulcini. Anche il suo percorso nella Liventina Gorghense fu all’insegna del “bruciare le tappe”; Bryan, infatti, giocava con ragazzi più grandi di lui di uno o due anni. Durante il suo percorso in Veneto, ha conosciuto Alberto Romano, un allenatore molto importante per la sua crescita sotto il profilo umano e tecnico. Bryan, infatti, oltre che per le grandi qualità nel palleggio e la sua straordinaria visione di gioco, colpisce soprattutto per le sue caratteristiche umane, essendo dotato sia di personalità che di grande tranquillità e semplicità nell’affrontare i vari passaggi della sua carriera.

Lo step decisivo arriva all’età di 13 anni; Mauro Bianchessi, responsabile dell’attività di base del Milan, seleziona Bryan Cristante ad un provino. Bryan viene lasciato per un anno in Veneto, poi si trasferisce a Milano. Alla Liventina Gorghense trova il tempo per siglare un altro record; alla sua prima convocazione in Nazionale, precisamente ad un raduno dell’Under 15, è l’unico elemento del gruppo proveniente da una società dilettantistica. “Ero felice per la chiamata del Milan e la convocazione in Nazionale ma non mi rendevo ancora conto dell’opportunità che si stava presentando”, così Cristante racconta quei giorni di gioia, in cui cullava dei sogni anche attraverso alcuni sacrifici come lasciare la propria famiglia quando si è ancora dei bambini. Al Milan si è passati dai sogni alla realtà, dall’immaginazione alle soddisfazioni concrete. Il suo percorso con la maglia rossonera è stato caratterizzato dal leitmotiv dell’inserimento sotto età e dei salti di categoria. Cristante non ha mai disputato le categorie regionali, ha giocato nei Giovanissimi e negli Allievi Nazionali, dove ha vinto due scudetti battendo in finale rispettivamente la Roma e l’Empoli per poi alternarsi tra la Primavera e le esperienze con la prima squadra. Non solo l’esordio in Champions League quando giocava ancora negli Allievi Nazionali, Cristante ha partecipato quest’estate alla preparazione con i campioni di Allegri, sia al ritiro di Milanello che alla tournèe americana. La stagione in corso è stata per Bryan quella della consacrazione; sotto la guida di Dolcetti, Cristante ha potenziato le sue caratteristiche difensive, essendo definito un mix tra Ambrosini e Montolivo. Per emergenza è stato schierato anche nel ruolo di difensore centrale, dove si è reso protagonista di ottime prestazioni sfruttando la sua visione di gioco nella fase d’impostazione anche partendo dalla difesa. Domenica scorsa Bryan è diventato maggiorenne ed il Milan gli ha fatto un “regalo”. Cristante, assistito dall’agente Fifa Giuseppe Riso, ha firmato un contratto da professionista che lo lega alla società rossonera fino al 2018. Personalità, serietà e grande talento; Bryan può percorrere le orme di De Sciglio in un Milan sempre più attento al proprio vivaio. La cabina di regia è già pronta; intanto Cristante studia Montolivo e la complicata arte di dettare i tempi del gioco. Nulla è precluso a chi ha esordito in Champions League a soli 16 anni…