Caso Mancini, l'Assoagenti: "Il regolamento non prevede la possibilità per un parente di svolgere l'attività di agente"

Tommaso Mancini, attaccante del Vicenza, è stato molto vicino a diventare un calciatore del Milan. L'operazione, poi, è sfumata e la Juventus è entrata in scena. Repubblica, in un articolo, ha riportato che i genitori avrebbero chiesto una commissione di circa 2 milioni di euro. Una cifra altissima che è stata successivamente smentita dalle parti interessate.
L'Assoagenti (Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società) è comunque intervenuta ed ha divulgato un comunicato: "AIACS-Assoagenti, in riferimento alle recenti notizie riportate da media riguardo commissioni asseritamente richieste dai genitori di calciatori, invita la FIGC ed il CONI affinché adottino un rapido intervento al fine di fornire un chiarimento nel merito di quello che, come riportato, costituisce un illecito non solo regolamentare», si legge in una nota. L'AIACS-Assoagenti sottolinea come il regolamento agenti sportivi, ad oggi, non preveda la possibilità per un parente del calciatore di svolgere l’attività di agente e di richiedere ovvero accettare eventuali commissioni, se non in possesso di requisiti di legge. Le circostanze raccontate dai media assumono un profilo perseguibile dalle autorità competenti, cui l’AIACS-Assoagenti si riserva di rivolgersi a tutela dei propri iscritti e dell’intera categoria".

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