Ep.6 - Berlusconi, Maurizio Mosca e l’aneddoto del Processo. L’inizio dell’epoca d’oro

Nel sesto capitolo di Milanista Podcast, Luca Serafini ci porta dentro le 48 ore più delicate della storia rossonera: i libri contabili diretti al tribunale fallimentare, i versamenti personali di Gianni Nardi e la firma di Silvio Berlusconi, che per 5 miliardi di lire rileva un club sul baratro.
Le notti dei conti in rosso
Febbraio 1986: Farina non paga stipendi e fornitori; il Milan rischia il default.
Nardi, vicepresidente e piccolo azionista, versa milioni per tenere aperti i cancelli di Milanello.
I fascicoli viaggiano fra via Turati e la sezione fallimentare di Milano.
Il blitz di Arcore
Una riunione fiume con Berlusconi, Confalonieri, Foscale e Cadeo: c’è chi teme l’investimento, ma prevale la visione "stadi coperti, tv private, squadra mondiale". Il closing arriva il 20 febbraio.
L’Arena e gli elicotteri
9 luglio 1986: Berlusconi atterra con in sottofondo la cavalcata delle Valchirie, presenta la rosa e annuncia "Diventeremo i più forti del mondo". Tacconi ironizza, i tifosi sognano.
Liedholm "promosso", Capello in panchina
In autunno l’ingegner Farina lascia: Nils Liedholm sale a direttore tecnico, Fabio Capello guida la squadra, conquistando lo spareggio UEFA con la Sampdoria.
28 ottobre 1984, il segnale: Hateley su Collovati
Serafini rievoca il derby che anticipa la rinascita: gol di Di Bartolomei e dello squalo inglese Mark Hateley. Icona di riscatto per i tifosi dopo la doppia Serie B.
Dalla primavera oro all’era planetaria
Berlusconi eredita un vivaio d’oro: Baresi, Maldini, Tassotti, Galli, Evani, Icardi. Saranno la spina dorsale del suo Milan globale.

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